Nesti Channel - Ciuccariello: mister X o Mister Flop?
Raffaele Ciuccariello è il mister X granata. Dunque nessun imprenditore dal nome evocativo o altisonante. Nessun Ferrero, Lavazza, Miroglio o Bertone.
Un vero e proprio signor qualunque è salito alla ribalta dell'opinione pubblica sportiva, un nome legato all'imprenditoria della ristorazione (ma quale azienda, boh?) di origini pugliesi (nato a Lucera, in provincia di Foggia, 68 anni fa) ma torinese di adozione stante i 40 anni vissuti all'ombra della Mole.
Raffaele Ciuccariello è il personaggio che vorrebbe rilevare il Torino da Urbano Cairo, l'uomo disposto ad investire circa 100 milioni di euro per acquistare la società, adibirla di uno stadio di proprietà, campi sportivi per le formazioni giovanili e pure qualche giocatore che permetta il salto di qualità verso traguardi da alta classifica.
E qui subito la prima-grande perplessità: Roba da 300 milioni se bastano e non sicuramente 100 mln come accennato a più riprese dagli oratori, salvo che tutti i giornalisti presenti alla conferenza stampa abbiano inteso male le parole degli avvocati… .
La conferenza ha avuto uno svolgimento diverso rispetto alle attese della vigilia. Ci sono stati toni accesi, interventi piccati ed un alone di generale scetticismo che, ne siamo certi, il signor Ciuccariello non avrebbe mai voluto.
Uno scetticismo, però, totalmente giustificato dalla forma e dai modi utilizzati dall'avvocato Durante e dalle sue colleghe. Una comunicazione nebulosa, sfuggente, poco chiara e fitta di errori che suffragano i sospetti sulla veridicità e genuinità circa le intenzioni del pretendente alla presidenza granata.
Un modo di fare e di esporre concetti che appaiono ben lontani dai canoni della precisione, accuratezza e serietà che una conferenza stampa di cotanto tenore dovrebbe richiedere, specie se a convocarla sono professionisti poco abituati alla scena mediatica e quindi, presumiamo, maggiormente spinti a rileggere, ripassare e rivedere non una ma dieci volte il canovaccio del loro discorso.
Chi scrive conosce sufficientemente le dinamiche organizzative e preparatorie di una conferenza stampa per sapere che a monte si possono dedicare ore di lavoro e di studio al fine di evitare qualunque inconveniente, pur sapendo che l'indefettibilità non appartiene al genere umano.
Ma certe disattenzioni appaiono per lo meno bizzarre. Come si può dichiarare la volontà di ritirare la maglia numero 12 quando è già stato fatto? Basterebbe anche soltanto andare sul sito ufficiale del Torino Fc per appurare l'errore marchiano.
Come non informarsi sulle regole vigenti in materia di "numeri dei calciatori", prima di lasciarsi andare a proposte inattuabili (il ritorno alla vecchia numerazione da 1 a 11) e palesemente indicizzanti di ignoranza in materia?
E perché rispondere in maniera quasi stizzita ed evasiva a domande scontate come una richiesta di informazioni sulla provenienza e la garanzia del capitale che verrebbe usato dall'ex Mister X ?
Se a tutto questo aggiungiamo le disattenzioni (eufemismo) del primissimo comunicato stampa di un mese fa (Torino Calcio, invece che Torino Fc ecc.) il quadro che ne esce fuori appare poco chiaro, faticando così a racchiudere quegli elementi di scrupolosità e diligenza che i tifosi granata vorrebbero da qualunque futuro proprietario della loro squadra del cuore.