Larrondo diventa "bidone" per il Fatto
È risaputo che le brutte prestazioni gettano numerose ombre su chi le "sfodera". Inoltre, c'è il rischio che a questi interpreti "in crisi" vengano assegnate etichette non di certo lusinghiere.
Marcelo Larrondo è uno di questi. Dopo le oneste prestazioni estive, non sembra riuscire a trovare il bandolo della matassa: spaesato sul fronte offensivo e poco coincisivo sottoporta, l'argentino è davvero in un periodo buio della sua stagione. Ciò ha attratto i giudizi poco lusinghieri del Fatto Quortidiano, che lo ha definito un "bidone", etichetta più volte sinonimo di flop totale. Così scrive Malcom Pagani sulle pagine del giornale diretto da Marco Travaglio:
"A Marcelo Larrondo del Torino, attaccante che fa della lentezza la sua essenza e della desuetudine al gol la sua bandiera (11 in tutto in 6 stagioni italiane) non fa difetto la coerenza. Miracolato da un contratto triennale con opzione sul quarto anno strappato a Urbano Cairo, l’ex di Siena e Fiorentina ha voluto ringraziare per la fiducia a modo suo. Esordio choc davanti al proprio pubblico con molle rigore intercettato da Handanovic e prosecuzione in linea con le aspettative in quel di Genova. Sessantuno minuti di nulla che al cronista di Tuttosport al seguito della squadra che torna in Europa dopo vent’anni fanno spendere due sole parole ("Inguardabile, punto") accompagnate da un 4 in pagella."
Parole che lasciano spazio a poche interpretazioni, purtroppo: il periodo No di Larrondo continua e adesso si sostanzia anche attraverso un'etichetta poco lusinghiera. Sperando che questo momento prima o poi si concluderà..