La proposta di Fabio Capello: "Ritiri di 40 giorni come ai Mondiali per chiudere la stagione"
"In questi due mesi ho guardato la tv, ho letto libri e ho pulito casa per aiutare mia moglie". A parlare è Fabio Capello, che ha rilasciato un'intervista a 'Un Giorno da Pecora', trasmissione di 'Radio Rai'.
Ha riguardato le sue partite?
"No, le mie non le ho mai riguardate. Ho rivisto le partite dell'Italia del 2006 che ha vinto il Mondiale".
Tra le sue gare quale riguarderebbe?
"A me fanno tristezza e rabbia quelle che ho perso, quelle che ho vinto non le guardo mai. Quella che mi ha fa più rabbia è la prima finale di Champions persa contro il Marsiglia, soprattutto perché l'arbitro di quel match fu indagato. E l'altra che mi è rimasta di traverso è Inghilterra-Germania, quando non ci fu assegnato il gol del 2-2 di Lampard"
Lei ripartirebbe o no?
"Io sono per ripartire, per tanti motivi. Intanto ci sono 100mila addetti che lavorano attorno al calcio e questo è importante per tutta la gente che lavora. E poi anche psicologicamente darebbe un po' di allegria a tutti coloro che avrebbero la possibilità di vedere le partite. Sarebbe molto importante, anche se ci sono tante problematiche. La mia idea è questa: bisogna pensare di fare come in un Mondiale e restare 40 giorni chiusi per concludere la stagione".
Se ricominciano ad allenarsi il 18 maggio quando possono tornare a giocare?
"Per fare una cosa molto breve 20-25 giorni. Io sono favorevole ai 4-5 cambi, giocando ogni 3 giorni favoriscono il recupero. Peccato questa proposta sia già stata bocciata".
Le è venuta voglia di tornare ad allenare?
"No, assolutamente".