I colpi di Petrachi, i migliori del Torino targato Cairo
Senza dubbio, nei suoi nove anni di militanza in granata come direttore sportivo, Gianluca Petrachi ha portato i migliori giocatori che sono passati nell'era Cairo. Anche sconosciuti ma che al Toro sono cresciuti per poi volare verso lidi più famosi, ma sono sempre da ricordare come scelte vincenti dell'ex ed ora nuovo ds.
Matteo Darmian è uno di quelli che hanno fatto davvero bene in carriera. Arrivato dal Palermo per una cifra non eclatante, è cresciuto fino a diventare uno dei migliori terzini del campionato. Affidabile, intelligente tatticamente, si è fatto un'esperienza allo United per poi tornare in Italia, prima al Parma, in seguito all'Inter.
Danilo D’Ambrosio è stato probabilmente il primo acquisto di un quasi sconosciuto poi salito alla ribalta per diventare un altro giocatore che ha portato soldi nelle casse granata, dopo essere stato ceduto all'Inter. Preso in Serie B dalla Juve Stabia, D’Ambrosio ha messo in campo duttilità, continuità, da leader senza essere troppo appariscente.
Come dimenticare Ciro Immobile, oggi al Bologna? Arrivò forse nel momento migliore del Toro di Cairo. Segnò 22 gol in campionato, vincendo anche una Scarpa d’Oro, aiutò a raggiungere l'Europa League e resta uno degli attaccanti più forti passati al Toro. Al suo fianco c'era un certo Alessio Cerci. Preso dalla Fiorentina, Cerci è rinato a Torino con gol, assist e personalità.
Poi c'è Kamil Glik, altro emblema di quell’epoca. Il difensore polacco è diventato capitano e leader difensivo. Duro, carismatico, ha anche segnato gol importanti. Come non ricordare quello del derby.
Si arriva anche a Salvatore Sirigu, uno dei grandi portieri dell'era Cairo, la sua esperienza internazionale, anche se non perfetta al PSG, lo rende affidabile, con quella voglia di rinascita che l'ha contraddistinto.
Non può essere dimenticato Andrea Belotti, il colpo più importante di Petrachi, giovane, promettente, con Petrachi che ha visto lungo, investendo su di lui, con Ventura che riesce a trasformarlo. Il gallo diventa capitano, simbolo, un grande trascinatore.
Poi arriva Gleison Bremer, oggi alla Juve, un'altra intuizione vincente, giunto dal Brasile, diventa subito il perno prezioso della difesa granata. Forse il miglior esempio di valorizzazione estrema dell’era Petrachi.
Davide Zappacosta è stato un altro acquisto azzeccato, oggi perno dell'Atalanta, ha messo in campo esperienza, affidabilità, determinazione.
Il colpo finale spetta a Vanja Milinković-Savić, arrivato in sordina, ci ha messo anni ad esprimersi ad alti livelli, ma è riuscito a diventare quasi impenetrabile in alcune occasioni, per poi essere ceduto al Napoli nella stagione scorsa. La cessione però è merito di Petrachi.
In sintesi Petrachi ha saputo valorizzare al massimo alcuni giocatori, che hanno fatto prima la fortuna della squadra e poi delle casse societarie, essendo stati rivenduti a prezzi importanti.
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