I calciatori più forti nella storia del Torino: chi è il migliore?

I calciatori più forti nella storia del Torino: chi è il migliore?TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Oggi alle 11:44Notizie
di TG Redazione

Il Toro, con la sua storia arricchita dai 7 scudetti e le 5 Coppe Italia, ha visto crescere il suo blasone anche grazie ad alcuni giocatori entrati nella leggenda. Chi si chiede chi sia il migliore di tutti i tempi, probabilmente ha pensato a figure mitiche come Valentino Mazzola, simbolo del "Grande Torino", e Paolo Pulici, goleador del grande ciclo degli anni Settanta.

Fra preferenze personali e ragioni storiche, il dibattito non potrà mai dirsi risolto al 100%. Per fare chiarezza, in questo articolo vedremo più da vicino i candidati principali al titolo, analizzando statistiche e numeri come fanno gli esperti di smartbettingguide.com, ma cercando anche di condire il racconto con aneddoti e altri cenni che aiutino il lettore a comprendere l’impatto storico di questi giocatori per offrire una visione davvero completa.

Contesto storico

Fondato nel 1906, il Torino ha raggiunto l'apice negli anni '40 con il "Grande Torino", vincendo 5 scudetti consecutivi prima della tragedia di Superga nel 1949, il famigerato incidente aereo che decimò la squadra. Questo evento ha segnato profondamente la storia del nostro club, contribuendo alla creazione di vere e proprie icone come quella di Valentino Mazzola. 

Negli anni '70, il Torino rivinse lo scudetto (1975-1976), grazie a bomber come Pulici e Ciccio Graziani, mentre nell'era moderna, l’ultimo giocatore che ha davvero infiammato il pubblico e messo insieme numeri considerevoli è Andrea Belotti.

Criteri di valutazione

Per determinare il miglior giocatore nella storia del Toro, abbiamo considerato statistiche (gol, presenze, trofei), impatto storico (ruolo in epoche cruciali), leadership e aneddoti che ne evidenziano il carattere. Applicando questo mix di criteri, speriamo di aver bilanciato in modo corretto elementi quantitativi e qualitativi.

Profili dei candidati (in ordine cronologico)

Partiamo con la carrellata dei migliori giocatori del Toro, in rigoroso ordine cronologico. Curiosamente, molti sembrano avere un legame speciale con la Lombardia e il fiume Adda…

Valentino Mazzola: Il Cuore del "Grande Torino"

Valentino Mazzola, attivo nelle file dei granata dal 1942 al 1949, è spesso considerato il più grande di tutti i tempi per il suo ruolo centrale nei successi del "Grande Torino". Le sue statistiche parlano da sole: 175 presenze e 103 gol fra tutte le competizioni. Vinse 5 scudetti consecutivi e 1 Coppa Italia (1943), diventando capocannoniere della Serie A nel 1946-1947 con 29 gol. Era un centrocampista versatile, capace di giocare in attacco, ma noto anche per la sua visione di gioco, il tiro potente e la leadership.

Forse non tutti sanno che a 10 anni salvò un amico, Andrea Bonomi, da un annegamento nel fiume Adda. Oltre a giocare a calcio, lavorava come operaio alla FIAT e gestiva un negozio di articoli sportivi, vendendo palloni da lui realizzati. Era riservato (si definiva solitario) e perse tragicamente la vita nel disastro di Superga, lasciando due figli, Sandro e Ferruccio, divenuti poi calciatori di altissimo livello. 

Il suo impatto a livello sportivo e culturale è immortale: da molti è considerato uno dei migliori calciatori italiani di sempre.

Guglielmo Gabetto

Guglielmo Gabetto (1916–1949) fu il centravanti titolare del Grande Torino e uno dei bomber più prolifici del calcio italiano anni ’30-’40. Cresciuto nella Juventus (con cui vinse uno scudetto e una Coppa Italia negli anni ’30), passò al Torino nel 1941 per 330.000 lire – trasferimento considerato audace perché alcuni lo ritenevano già a fine carriera a soli 25 anni. In maglia granata invece brillò: 225 presenze e 127 gol complessivi, che lo collocano al 4º posto tra i migliori marcatori nella storia del Torino. Fu l’unico torinese purosangue nel Grande Torino, diventandone un pilastro insostituibile. Morì anche lui nell’incidente di Superga del 1949, dopo aver dato un contributo enorme ai trionfi granata.

Gabetto era amato per il suo stile elegante dentro e fuori dal campo. Per i capelli sempre imbrillantinati e i modi raffinati era soprannominato “il Barone”, appellativo poi ereditato da altre stelle come Liedholm e Causio. Allo stesso tempo i tifosi granata lo chiamavano affettuosamente “Gabe”. Era celebre per i suoi gol acrobatici e imprevedibili, tanto da guadagnarsi l’ironico titolo di “la Santa Rita dei goleador”, perché segnava reti quasi miracolose.

Ezio Loik

Ezio Loik (1919–1949) fu una mezzala destra del Grande Torino, noto per la sua potenza fisica e la visione di gioco. Arrivò al Torino nel 1942 in coppia con Valentino Mazzola (dopo aver vinto insieme la Coppa Italia 1940-41 col Venezia) e vestì la maglia granata fino alla tragedia di Superga nel 1949. In carriera totalizzò 176 presenze e 70 gol con il Torino, risultando il 12° miglior marcatore nella storia del club. Contribuì in modo decisivo ai successi del Grande Torino negli anni ‘40, formando con Mazzola una coppia insuperabile a centrocampo. Morì a soli 29 anni nel disastro aereo di Superga assieme a tutti i compagni di squadra, lasciando un ricordo indelebile nel cuore dei tifosi.

Loik era soprannominato “l’Elefante” per il suo incedere lento ma possente in campo, capace di travolgere fisicamente gli avversari. I tifosi di Venezia lo avevano ribattezzato “l’uomo dei gol impossibili”. Acquistato dal Torino per la cifra record di 1,2 milioni di lire dell’epoca, ripagò l’investimento diventando una colonna della squadra.

Franco Ossola

Franco Ossola (1921–1949), all’anagrafe Francesco Ossola (talvolta citato erroneamente come Giuseppe), fu l’ala sinistra del Grande Torino e uno dei bomber più amati dal pubblico granata. Proveniente dal Varese, esordì appena diciottenne con il Torino nel 1939 e fece parte della rosa per un decennio fino ai tragici eventi del ‘49. In granata disputò 176 partite segnando 86 gol, risultando il 9º miglior marcatore nella storia del Torino. Anche lui vinse 5 scudetti e 1 Coppa Italia con la maglia granata, contribuendo da protagonista all’epopea della squadra degli “Invincibili”. Aveva solo 27 anni quando perse la vita a Superga.

Ossola era originario di Varese, città che ne ha onorato la memoria dedicandogli lo stadio locale (lo Stadio Franco Ossola di Masnago). Faceva parte di una famiglia di sportivi (un fratello cestista e un altro sia calciatore che cestista).

Mario Rigamonti

Mario Rigamonti (1922–1949) fu il centromediano difensivo del Grande Torino, noto per la sua grinta e tenacia in campo. Nato a Brescia, arrivò al Torino giovanissimo nel 1941 ma esordì in prima squadra solo nel dopoguerra, nel 1945-46. In quattro stagioni con il Toro collezionò 140 presenze in campionato (con 1 gol), contribuendo alla conquista di 4 scudetti consecutivi dal 1945-46 al 1948-49. Anche Rigamonti perì nel disastro di Superga a 26 anni, dopo essere diventato il perno centrale della difesa granata e della Nazionale (3 presenze azzurre).

Rigamonti aveva una personalità particolare: appassionato di motocicletta, era solito sfrecciare in moto nel tempo libero e questa sua passione gli valse il soprannome di “motociclista pazzo” tra i compagni. Era anche noto per un’abitudine singolare: arrivava spesso all’ultimo momento negli spogliatoi, talvolta a pochi minuti dal fischio d’inizio, a causa del suo cronico ritardo. Nonostante queste eccentricità, in campo era serissimo: un difensore “duro e coraggioso, talvolta rabbioso negli interventi” secondo le cronache dell’epoca. Come nel caso di Ossola, la sua città natia (Brescia) gli ha reso omaggio intitolandogli lo stadio comunale (lo Stadio Mario Rigamonti) e un centro sportivo giovanile.

Gigi Meroni

Gigi Meroni, ala dal talento immenso, ha militato nel Torino FC dal 1964 al 1967, collezionando 145 presenze e segnando 29 gol in Serie A. Anche se durante la sua permanenza il Toro non ha conquistato trofei di rilievo, Meroni si è distinto per la sua classe, contribuendo a rafforzare la squadra in un periodo di ricostruzione post-Superga. La sua abilità nel dribbling e la creatività lo hanno trasformato in un vero e proprio idolo per i tifosi granata.

Soprannominato "La Farfalla Granata" per il suo stile di gioco elegante e imprevedibile, Meroni era anche un personaggio fuori dal comune. Viveva una vita bohemien: dipingeva, indossava abiti eccentrici e teneva una gallina come animale domestico, suscitando curiosità. La sua carriera e la sua vita si interruppero tragicamente a soli 24 anni, nel 1967, quando fu investito da un’auto guidata da Attilio Romero, un tifoso del Torino che anni dopo sarebbe diventato presidente del club.

Sebbene non ci siano molte citazioni dirette di Meroni, il compagno di squadra Natalino Fossati lo descrisse così: “Gigi giocava come viveva: libero, selvaggio e bello”.

Giorgio Ferrini: il recordman delle presenze

Giorgio Ferrini, attivo dal 1959 al 1975, detiene il record di presenze con 566 apparizioni in maglia granata, segnando 56 gol. Vinse 2 Coppe Italia (1967-1968, 1970-1971) e fu capitano del Toro, imponendosi anche con la maglia azzurra, vincendo l'Europeo con l'Italia nel 1968. Era un centrocampista leale, noto per la leadership. Morì prematuramente nel 1976 per un aneurisma.

Paolo Pulici: il recordman dei gol

Paolo Pulici, attivo dal 1967 al 1982, è il primatista di gol del Torino con 172 gol in 437 presenze. Il suo palmares non è ricco quanto quello di Mazzola, dato che vinse 1 scudetto (1975-1976) e 2 Coppe Italia (1971, 1973), diventando capocannoniere della Serie A tre volte (1972-1973, 1974-1975, 1975-1976). Ambidestro, veloce e forte nei duelli aerei, era un rigorista abile. Soprannominato "Puliciclone" da Gianni Brera, era idolatrato dai tifosi (per la curva era "Pupi").

Passando agli aneddoti, Lionel Messi ha rivelato di essersi ispirato proprio a lui per un gol, grazie all’imbeccata di Pep Guardiola che gli diede una serie di DVD con una raccolta di gol del bomber granata. 

Dopo il ritiro è tornato in Lombardia (Trezzo sull’Adda) con la moglie Claudia, dove allena i pulcini. Una delle sue frasi più famose fu: "Il calcio è divertimento, è un gioco. Se non ci si diverte e si gioca liberi meglio lasciar perdere"

Francesco Graziani

Francesco “Ciccio” Graziani, attaccante prolifico e personaggio del mondo dello spettacolo, ha vestito la maglia del Torino FC dal 1973 al 1977, totalizzando 222 presenze e 97 gol fra tutte le competizioni. Durante la sua permanenza, ha conquistato 1 Scudetto nella stagione 1975-1976 (al fianco di Pulici), il primo del Torino dopo l’era di Superga, e 2 Coppe Italia (1970-1971 e 1975-1976). Graziani si è inoltre laureato capocannoniere della Serie A nel 1976-1977 con 21 reti, confermandosi uno dei migliori centravanti della storia granata.

Graziani formava con Paolo Pulici una coppia d’attacco iconica, degna del soprannome "i gemelli del gol" per la loro intesa perfetta e la capacità di segnare con continuità. Un momento indimenticabile della sua carriera è stato il gol decisivo contro il Cesena nella stagione 1975-1976, che ha regalato al Torino il tanto atteso Scudetto dopo 27 anni. “Ciccio” ha raggiunto la consacrazione anche fra il grande pubblico vincendo i Mondiali del 1982 con l’Italia (segnando anche un gol).

Andrea Belotti

Andrea Belotti, attaccante di grande grinta, ha militato nel Torino FC dal 2015 al 2022, ha raccolto 232 presenze, segnando 100 gol in tutte le competizioni, un traguardo che lo pone a pieno diritto tra i migliori marcatori della storia recente del club.

Capitano della squadra, Belotti non ha vinto trofei con il Torino, ma si è guadagnato l’affetto dei tifosi grazie alla sua dedizione e alla costanza. Tra i riconoscimenti individuali spiccano il titolo di capocannoniere della Serie A nel 2016-2017 con 26 gol e la vittoria del Campionato Europeo con l’Italia nel 2021.

Soprannominato "Il Gallo" per la sua esultanza caratteristica, in cui mima la cresta di un gallo con la mano, Belotti è diventato un simbolo per i tifosi granata grazie alla sua tenacia. Un episodio memorabile è la tripletta segnata contro il Bologna nel 2016, realizzata in soli 7 minuti, un record per la Serie A come tripletta più veloce di quel periodo.

In attesa che qualche giocatore del Toro attuale emerga in modo chiaro, i tifosi granata possono seguire gli ultimi movimenti delle quote, odds movement, e consultare le statistiche aggiornate sui migliori portali.

Confronto dei migliori giocatori nella storia del Torino FC

Giocatore -Periodo Torino -Trofei con il Torino- Impatto storico
-Valentino Mazzola - 1942–1949 -5 Scudetti, 1 Coppa Italia
Capitano del "Grande Torino", simbolo di leadership e tecnica sopraffina. 
-Guglielmo Gabetto -1941–1949 - 5 Scudetti, 1 Coppa Italia
Unico torinese del "Grande Torino", noto per i suoi gol spettacolari.
-Ezio Loik -1942–1949-5 Scudetti, 1 Coppa Italia
Mezzala potente, formava con Mazzola una coppia insuperabile.
-Franco Ossola- 1939–1949- 5 Scudetti, 1 Coppa Italia
Ala sinistra rapida e tecnica, tra i migliori marcatori del club.
-Mario Rigamonti- 1945–1949- 4 Scudetti
Difensore centrale tenace, noto per la sua grinta e determinazione.
-Gigi Meroni - 1964–1967
"La Farfalla Granata", talento puro e stile di vita anticonformista. Morì tragicamente a 24 anni.
-Giorgio Ferrini -1959–1975 -2 Coppe Italia
Recordman di presenze, simbolo di fedeltà e grinta.
-Paolo Pulici- 1967–1982 -1 Scudetto, 2 Coppe Italia
Capocannoniere storico del club.
-Francesco Graziani -1973–1981- 1 Scudetto
Parte dei "Gemelli del Gol" con Pulici, campione del mondo 1982.
-Andrea Belotti- 2015–2022
Capitano e simbolo del Toro moderno.

Scegliere il migliore è difficile ma i numeri e il cuore puntano chiaramente verso un solo nome, Valentino Mazzola. Speriamo che la storia del Toro torni agli antichi fasti e possa essere arricchita dalle gesta di tanti nuovi campioni leggendari.