E' sempre Moratti a spendere di più

02.09.2008 15:33 di  Raffaella Bon   vedi letture

Sfondata quota 500 milioni. Grazie all'ultimo sforzo di Massimo Moratti per strappare Quaresma al Porto, fino al pomeriggio di ieri la serie A era al vertice delle classifiche europee 2008 per gli investimenti nel calcio- mercato. Appassionante il testa a testa con la ricchissima Premier League, che nella notte ci ha superato con i colpi del Manchester City (preso Robinho per 40 milioni) e del Manchester United (preso Berbatov per 37). Risultato: 577 a 507. Comunque per la nostra A si tratta di una pioggia di denari accompagnata da una parata di nomi importanti. Come da tempo non accadeva. Uno sforzo significativo che ora andrà al vaglio del campo. L'interrogativo, infatti, sorge spontaneo: sono stati spesi proprio bene questi soldi?
Colpi e scommesse Troppe variabili condizionano la buona riuscita di una campagna acquisti. E solo il tempo dirà ad esempio quanto inciderà il colpo Ronaldinho sulle fortune del Milan. Oppure se l'investimento della Roma per Menez avrà il ritorno sperato. Per ora accontentiamoci di una valutazione di natura economica più ampia: gli investimenti sono figli dell'ottimismo. E il nostro calcio ha chiaramente bisogno di nuovi talenti.
Mercato interno Peraltro il saldo dei movimenti ci consegna un rosso di 180 milioni, non un'enormità. Il fenomeno andrebbe analizzato perché offre tanti risvolti interessanti. Molti affari sono stati conclusi nel mercato interno: quindi non c'è stata una perdita di risorse. Da manuale ad esempio il passaggio di Amauri alla Juve: un colpo che pesa per 22,8 milioni, anche se il club bianconero ha ammortizzato l'onere con la cessione di Nocerino e Lanzafame ai siciliani. E all'estero in genere sono stati fatti acquisti mirati. Emblematica al riguardo la vicenda di Diego Milito, ripreso dal Genoa ad un prezzo interessante dopo la retrocessione del Real Saragozza. Oppure l'affare del Torino che ha preso Rolando Bianchi quasi alla metà di quanto il Manchester City l'altra estate l'aveva pagato alla Reggina.
Gli altri in crisi E' singolare, comunque, che il boom italiano coincida con una contemporanea recessione registrata in Spagna, Germania e Francia: vale a dire le altre big del calcio continentale. Il vento della crisi infastidisce le rivali nelle competizioni internazionali proprio nell'anno che fa registrare una progressione del calcio italiano che ha quasi dello storico. Basti pensare che per i contratti televisivi del 2010 in poi la Lega ambisce a ricavare un miliardo di euro. L'ordine di grandezza allora è presto fatto: un giro d'affari in entrata da 500 milioni (vale a dire 1000 miliardi delle vecchie lire) pesa sui bilanci in maniera ingente. E qui non prendiamo in considerazione la voce ingaggi, una parte rilevante dei costi delle società. Ma è conseguenziale che un boom di trasferimenti porti anche ad un'impennata negli stipendi dei calciatori che cambiano maglia.
Moratti in rosso Nella hit dei trasferimenti l'Inter è saldamente prima perché non ha fatto cessioni apprezzabili, ma non ha lesinato in entrata. Così Moratti chiude con un saldo negativo di 59,4 milioni (non contando però le rateizzazioni). A ruota c'è la Fiorentina con un rosso di circa 43 milioni, ma i movimenti dei viola sono stati numerosi e funzionali al rafforzamento di una rosa che debutta in Champions. La sorpresa è il Genoa di Preziosi che con un rosso di 28 milioni sopravanza anche la Roma (-24,75), la Juventus (-21,6), il Bologna (-21,6) e Napoli (-21,2). Ed è interessante che tutte queste società abbiano individuato un limite di spesa simile. Significa che c'è un ceto medio che pensa in grande e spera di unirsi presto al treno delle 5 grandi. Un caso a parte quello del Milan che ha dato vita ad una campagna trasferimenti davvero speciale. Il monte spese di 43,5 milioni è attutito dai 38,5 milioni di entrate con un totale in negativo di appena 5 milioni. Quindi la rinuncia a quei giocatori che ormai in rossonero apparivano senza futuro ha permesso di trovare spazio alle nuove stelle. Un'operazione coraggiosa. Siamo curiosi di vedere quale sarà la riuscita.

Gazzetta dello Sport