Carlo Sabatini: "Era chiaro che Darmian sarebbe diventato così"

16.06.2014 14:30 di  Matteo Maero  Twitter:    vedi letture
Fonte: TMW
Carlo Sabatini: "Era chiaro che Darmian sarebbe diventato così"
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© foto di Federico De Luca

Un piacevole tuffo nei ricordi. Intervistato da TMW, Carlo Sabatini, tecnico di Matteo Darmian ai tempi del Padova, ripercorre le tappe del suo "rapporto" con il Granata e del suo attuale periodo di forma. Di seguito l'intervista integrale, con le domande di Gaetano Mocciaro.

Cosa ne pensa dell'evoluzione di Darmian?

"La sua crescita non mi sorprende più di tanto, si vedeva che era predisposto a migliorare. Aveva già all'epoca qualità, applicazione, intelligenza tattica. E notevoli mezzi atletici, grande corsa e anche buoni messi tecnici: insomma, tutti i requisiti perché lui potesse crescere. Ricordo che veniva dalla Primavera del Milan come centrale difensivo con qualche apparizione da esterno. A Padova lo abbiamo spostato subito esterno proprio per la sua predisposizione a spingere e ha dato subito ottimi risultati".

Il giocatore ha mostrato anche buona personalità.

"Anche questo lo si vedeva. Ricordo il playout contro la Triestina e lui pur essendo il più giovane non aveva assolutamente subito le pressioni di quella partita: si vedeva che poteva tenere palcoscenici importanti. Che poi diventasse protagonista in Nazionale non lo potevo prevedere, ma se lo merita perché ha grandi qualità anche morali".

L'esplosione a 25 anni: ennesima conferma che in Italia i giocatori tardano a maturare.

"Negli altri paesi come sappiamo i ragazzi vengono lanciati prima. Da noi ci sia aspetta tanto e poi c'è l'ossessione del risultato, perciò si tende a far giocare quello più esperto. A Palermo ha avuto un anno un po' tribolato e non si è espresso al meglio, ma a Torino ha trovato un grande insegnante come Ventura che l'ha completato".

Darmian terzino grazie a Lei. Quanto è orgoglioso di questo?

"Una scelta di puntare su Darmian che feci con De Franceschi, che mi disse all'epoca che c'era la possibilità di prendere il ragazzo dal Milan. Mi rende orgoglioso vederlo in Nazionale da terzino: da centrale secondo me gli mancava qualcosa come stazza fisica, mentre da esterno era perfetto essendo dotato di ottima progressione. In lui credevo così tanto che suggerii a mio fratello (Walter Sabatini, attuale ds della Roma, ndr) di prenderlo al Palermo".