Carlo Nesti: "Le riforme regolamentari che vorrei"

Carlo Nesti: "Le riforme regolamentari che vorrei"TUTTOmercatoWEB.com
Carlo Nesti
Ieri alle 13:30Notizie
di Elena Rossin
fonte Tmw

Nel diario dei miei "pensieri", rubrica su TuttoMercatoWeb.com, il noto giornalista Carlo Nesti ha dichiarato quali riforme vorrebbe nel calcio.

“Oggi, purtroppo, il "tifo contro" sta prevalendo sul "tifo a favore", così come le contestazioni arbitrali, protagonista il Var, vengono prima della meritocrazia del gioco. Me ne faccio, ahimé, una ragione, convinto che la cultura sportiva sia un'altra cosa, e mi esprimo su eventuali riforme regolamentari.

In occasione dei calci di rigore, ha costituito un grave passo indietro eliminare il principio della involontarietà. Ora ci si comporta come se tutto fosse volontario, anche quando le mani di un giocatore, che coprono il volto, vengono colpite dalla palla, per evitare, su un tiro potentissimo, un attentato alla incolumità dell'atleta stesso. Ma proprio l'incolumità non dovrebbe essere, casomai, garantita dall’arbitro, che ferma il gioco, per qualsiasi trauma della testa?

In occasione dei fuorigioco, è disumano che sia un alluce, o un capello, a determinare l’infrazione, mentre, invece, basterebbe ristabilire il concetto di «luce», fra attaccante e difendente. A questo proposito, mi sto ancora domandando quali compiti abbiano, nel calcio di oggi, i guardalinee. D'accordo che sono collegati, via audio, con l'arbitro, e possono aiutarlo, ma il loro compito principale, con l'alzata della bandierina, non era proprio quello di segnalare gli off-side?

Inoltre, non sarei contrario al Var "a chiamata", se non altro per porre fine, dopo la partita, alle domande di allenatori, e altri: «Ma perché l’arbitro non è andato a rivedere l’azione?». Ovviamente, dovrebbe essere una possibilità limitata, ad esempio, a 2 "chiamate" per squadra, nell'arco dei 90 minuti. Tutti sappiamo, comunque, che la vera novità sarebbe costituita dall'uniformità delle decisioni degli arbitri, oggi, clamorosamente, assente”.