Calcio piratato, già 2282 multe agli utenti del "pezzotto". Ed ora c’è anche la blacklist

Calcio piratato, già 2282 multe agli utenti del "pezzotto". Ed ora c’è anche la blacklistTUTTOmercatoWEB.com
Logo Guardia di Finanza
Oggi alle 13:30Notizie
di Elena Rossin
fonte Corriere della Sera e Corriere Login

La Piracy Shield, piattaforma sviluppata contro gli utilizzatori del "pezzotto" per la fruizione di contenuti piratati, sta iniziando a dare i suoi frutti. La Guardia di Finanza infatti ha multato 2.282 utenti, disseminati su 80 province italiane, che si sono avvalsi del cosiddetto "pezzotto".

Chi ha usufruito dei contenuti trasmessi abusivamente attraverso l'IPTV è stato identificato e convocato presso le sedi della Guardia di Finanza delle rispettive province nei mesi di marzo e aprile 2025 e gli sono state riconosciute le sanzioni disciplinate dall’articolo 174-ter della Legge 22 aprile 1941, n. 633 sul diritto d'autore. Le multe per chi ha visto le partite di calcio su canali illegali partono da 150 euro, ma possono diventare 5.000 euro in caso di reiterazione e possono esserci anche conseguenze penali. Inoltre è stata istituita anche una blacklist nella quale sono stati e saranno inseriti tutti quelli che sono stati accertati e sanzionati.

Il Generale di Brigata Gaetano Cutarelli, comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi – Guardia di Finanza, ha affermato che “sono in corso le procedure di identificazione di altri clienti, individuati in indagini attivate con altre tre Procure. Inoltre, sono in fase di sviluppo due distinti procedimenti penali presso la Procura di Roma, in virtù del protocollo operativo siglato con Gdf e Agcom”. Si tratta di un accordo con il quale la Guardia di Finanza, attraverso il Gruppo Radiodiffusione Editoria e altri nuclei specializzati, collabora con l'AGCOM nel contrasto, tra le altre, della diffusione illecita di contenuti protetti da diritto d'autore, come nel caso della pirateria online. 

Il Commissario Agcom Massimiliano Capitanio ha così commentato al Corriere Login: “Questa operazione finalmente smentisce le bugie della criminalità organizzata che rassicurava i clienti garantendo loro l'anonimato. Le forze dell'ordine sono in grado di rintracciare chiunque, anche chi usa una Vpn. La lista dei multati, poi, smonta un'altra falsità: chi viola il diritto d'autore non lo fa perché non può permettersi gli abbonamenti legali, ma per un cancro culturale che li spinge a sentirsi più furbi e di fatto a rubare. Per estirpare questo crimine, però, questa deve essere la prima di una lunga serie di operazioni. Complimenti alla Guardia di Finanza per questo brillante e concreto risultato”.