Cairo non "caccia" Mazzarri: ma la sconfitta è storica
Quasi due ore di confronto tra il presidente Urbano Cairo e il tecnico Walter Mazzarri: quanto è passato tra la fine della conferenza stampa dell’allenatore, intorno alle 23.30, e l’uscita del patron dallo stadio, oltre l’1.30. Alla fine, l’annuncio del numero uno del club di via Arcivescovado: “Non esistono ultimatum, pensiamo solo a fare bene contro il Milan”. Sono parole, però, che non hanno il senso della conferma a tutto tondo. E in coppa Mazzarri sembra davvero a un bivio.
Sconfitta storica – Raramente si vedono 0-7 in serie A, a Torino addirittura non era mai capitato: non solo nell’era Cairo, ma proprio nell’ultracentenaria storia granata. E’ la sconfitta interna più pesante mai registrata, mentre l’ultimo 7-0 è addirittura del 1950 a Milano contro i rossoneri, in quel Toro che era appena stato ricostruito dopo la tragedia di Superga. Ieri si è concretizzato un vero e proprio incubo, tra errori granata e prodezze orobiche: Laxalt ha spianato la strada all’Atalanta, Ilicic è diventato l’eroe della serata con l’aggiunta della prodezza da metà campo. Belotti e compagni non l’hanno mai vista, surclassati dalla formazione di Gasperini sotto tutti gli aspetti, nonostante i risultati recenti dei nerazzurri non fossero entusiasmanti. La contestazione è scoppiata intorno all’ora di gioco, quando il tabellone segnava uno 0-5. Ci sarebbe stato ancora il tempo per lo show di Muriel, doppietta in due minuti sulle macerie di ciò che rimaneva dei granata. E ora?
Situazione Mazzarri – Come si diceva, il presidente Cairo non ha mandato via l’allenatore: già questo, di per sé, è un altro fatto storico, vista la portata dell’umiliazione. La pazienza della piazza è già finita da tempo, ora bisognerà capire quanta ne ha ancora il patron. Ha sopportato, in questa stagione, i tonfi interni contro Lecce e Spal, un 4-0 a Roma contro la Lazio, i punti regalati a squadre in crisi come Sampdoria, Udinese e Sassuolo, affrontate nei loro periodi peggiori. La coppa sembra davvero l’ultimo obiettivo stagionale, ma dopo uno 0-7 viene difficile immaginare un’impresa contro questo Milan a San Siro. In caso di tracollo, sarebbe inevitabile l’esonero, anche per dare un segnale a squadra e tifoseria. Ma anche in caso di eliminazione, seppur dignitosa, le riflessioni in via Arcivescovado si farebbero sempre più inquietanti. Serve un’impresa, non solo per salvare Mazzarri, ma anche per provare a dare un senso a una stagione che è già entrata nella storia: verrà ricordata come quella della sconfitta interna più pesante in 113 anni di Toro.