Scaglione (Action Aid):"Il razzismo non va sottovalutato"
Non è solo il caso Balotelli, perchè abbiamo già vissuto storie analoghe, ma il calcio, lo sport deve dare alla società altri modelli da seguire, più sani. Abbiamo chiesto un parere al responsabile dell'area campaigning di Action Aid, Daniele Scaglione. Scaglione, per quattro anni presidente di Amnesty International Italia, è torinese e tifoso granata, ha scritto alcuni libri sui diritti umani, dove storie difficili si intersecano con il calcio ed il Toro. E' stato anche testimone del processo sul genocidio in Ruanda, da cui ha tratto alcuni libri. Action Aid è un'organizzazione internazionale che si occupa della fame nel mondo e delle adozioni a distanza.
Qualcuno cerca di minimizzare quello che è successo sabato in Inter-Juventus, dicendo che non è razzismo. Che ne pensi?
"Che invece si tratta proprio di razzismo ed è un fenomeno che non va minimizzato, anche perchè, non dimentichiamolo, il calcio ha sempre grande potere sulle masse. Razzismo è anche dare del gay a Del Piero, com'è successo alcune volte. Infatti nel calcio non si parla mai di atleti omosessuali, come ci fosse un certo timore a manifestare la cosa, forse anche per paura dei cori che ne potrebbero derivare".
Si dice che il calcio è macho, dunque un gay non ci starebbe bene in questo contesto.
"Già, ma non tutti i giocatori sono così macho come si vuol fare credere, alcuni sono piccoletti, o tozzi, insomma diciamo che c'è anche omertà nel sistema".
Il razzismo nel calcio da cosa può derivare?
"Diciamo che è uno sport profondamente malato e lontano dai valori. Prendiamo ad esempio Moni Ovadia che voleva fare un video contro il razzismo dove però Lippi s'è rifiutato di parteciparvi (per paura di toccare la politica, ndr). Non vedo nemmeno bene quei giocatori, come Abbiati, che dichiarano la loro passione per Mussolini, uno che l'Italia l'ha rovinata. Non dovrebbero dare enfasi alle passioni di questi calciatori, perchè il fascismo riguarda una pessima pagina della storia del nostro paese, cui c'è poco da andarne fieri. Si sa che certe persone sono facilmente influenzabili da certe cose. Ad esempio non mi è piaciuto Teocoli che ha minimizzato alla DS sul caso Balotelli. Come dire che in Italia non ci sono razzisti. Esistono, anche se per fortuna c'è una buona parte d'Italia che non lo è. Bisogna stare attenti a dare messaggi sbagliati, soprattutto da parte di certe trasmissioni che istigano alla violenza".
Veniamo alle noti dolenti del Torino, cosa non ha funzionato quest'anno?
"Ritengo sia stato folle richiamare Novellino, dopo che l'anno scorso si era capito che non aveva funzionato. Sono contento del ritorno di Camolese, che è un pezzo del mio cuore. Ci ha regalato momenti belli, di riscossa. Peccato per domenica sera a San Siro".
Credi nella salvezza?
"Dico che adesso il Toro sarebbe salvo, ma non voglio aggiungere altro, potrebbe portare male. Limitiamoci a vedere l'attuale classifica".
Il giocatore che più ti ha deluso?
"Faccio una provocazione, Balzaretti, perchè non è più con noi. L'ho conosciuto alla presentazione del mio libro (Diritti in campo, ndr) e ho trovato un ragazzo dai forti risvolti umani, così un giocatore molto attento alla realtà che vive. Tutto sommato posso capire la sua scelta di andare alla Juve, con un bimbo in arrivo era logico non cambiare città. Ora a Palermo sta facendo bene, ho amici palermitani che ne parlano molto bene. Ma uno come lui servirebbe davvero tanto al Toro". Forse oggi, per come stanno andando le cose, i tifosi perdonerebbero a Balza la sua scelta sbagliata.