Il 4 maggio visto da un super tifoso brasiliano. Lettera al sito ufficiale granata

06.05.2020 17:02 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Il 4 maggio visto da un super tifoso brasiliano. Lettera al sito ufficiale granata
© foto di Elena Rossin

La commovente lettera l'ha scritta il giornalista brasiliano Rafael Valente, che lavora per ESPN Brasile. Già conosciuto per essere venuto un paio di volte a Torino ed essere stato intervistato da alcuni network, ancora una volta ha voluto dare il suo contributo alla Storia, proprio con la s maiuscola. Per la cronaca Rafael è un ragazzo giovane, dunque non vive di nostalgia, ma di un ricordo indelebile che non ha confini, di patria ed età.

"A svegliare, uno sguardo al celulare e viene subito ricordo di un anno fa. Sono foto del Duomo colorato di granata e un oceano di tifo intorno alla Basilica di Superga.

Nel 2019 sono andato a Torino per vedere e sentire da vicino la celebrazione per il 4 maggio. Nel rivedere tutto ciò grazie all'opzione "Ricordi" del Facebook e ho sentito “saudade”. È la parola che usiamo, in portoghese, per esprimere quando ci manca qualcuno o un momento speciale.

Mi trovo a 9.397 km da Torino, ma un pò della mia anima rimase ancora lì, a Superga, vicino alla lapide che ricorda gli eroi dell Grande Torino. Sono passati 71 anni dal terribile incidente...

Già sono stati quasi le 12:00 in Italia quando mi alzo in Brasile per un nuovo giorno di lavoro. In verità, è il 48 ° giorno di “home office” a causa del nuovo coronavirus.

Sui social network degli amici italiani guardo le foto con le bandiere Toro posizionate strategicamente sui loro balconi per ricordare quella squadra. Era l’unica maniera possibile di manifestazione. Ho provato a fare lo stesso. Non avendo un balcone, ho improvisato. 

Nuovamente ho sentito quella sensazione di essere lontano e vicino a voi allo stesso tempo.

L'orario di lavoro è in corso, ma mi sento curioso di guardare il Facebook. E trovo un invito per una “live”. Accetto. Subito vedo Ossola e Gabetto insieme... Non quello, ma i figli di quelle leggende. Ho conosciuto entrambi l'anno scorso, forse non ricordano, ma non dimenticherò mai.

Vedo anche Susanna Erbstein, che non ho ancora incontrato (chissà nel futuro). E sento l'emozione di Superga, anche se sono lontanissimo...".

Il proseguimento della lettera si può leggere sul sito ufficiale. Clicca qui.