Uscita l'autobiografia di Walter Casagrande
Il "Casao" si racconta. Recentemente, è uscito nelle librerie brasiliane "Casagrande e i suoi demoni", libro in cui il possente calciatore di San Paolo ripercorre la sua esistenza calcistica e non, rivelando risvolti quasi inaspettati.
Infatti, l'ex punta granata, rivela la sua forte dipendenza dalla droga, iniziata durante la sua permanenza al Corinthians: "A quei tempi, però, ci andavo ancora piano: solo qualche canna e qualche preparato di cocaina".
Poi, l'arrivo in Europa (Porto, Ascoli e Corinthinas, dall 1986 al 1993), la fine della sua dipendneza dalle droghe e la scoperta del Doping: "Ci obbligavano a fare dell'iniezioni intramuscolo e il risultato era sbalorditivo. Dopo un po' mi sono rifiutato di continuare". Tuttavia, non rivela il nome della squadra che glielo somministrò.
Infine, racconta il veloce declino dopo il ritiro dal calcio giocato: "Mi sentivo tremendamente vuoto e cercavo rifugio nella droga. In una sola sera ero capace di sniffare tre grammi di cocaina e poi iniettarmi una dose di eroina, fumarmi una canna e bermi una bottiglia di tequila. Per anni ho giocato alla roulette russa, copiando quella spinta all'autodistruzione che vedevo nei miei miti del rock, da Jim Morrison a Janis Joplin e Jimi Hendrix".