Roma, Belotti: "Non cercavo un contratto che mi tutelasse. La Roma è sempre stata la mia priorità"

01.09.2022 15:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tmw e vocegiallorossa.it
Andrea Belotti
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Andrea Belotti
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Andrea Belotti è stato presentato dalla Roma. Ecco che cosa ha detto l’ex del Torino in conferenza stampa:

Dopo sei stagioni in doppia cifra, lo scorso anno è andato meno bene. Come mai?
"Posso dire che lo scorso anno rispetto agli altri anni ho avuto una stagione un po' turbolenta. Gran parte degli infortuni sono stati accidentali e mi hanno tenuto fuori un po' di più rispetto alle altre stagioni. Non è mai facile quando cominci a prendere la condizione riprenderla. E' stato tutto un sali e scendi".

Che sfida è per lei la Roma?
"È stata un'estate particolare. La mia priorità era quella di venire a Roma perché qui so di aver trovato un progetto importanti. Un club e una squadra ambiziosi. Io non cercavo un contratto che mi tutelasse, cercavo un progetto. La Roma in questo era la miglior opportunità per me. Non ci ho pensato molto, la Roma è sempre stata la mia priorità. So che qui c'è Abraham, che è molto forte, ma questo per me è uno stimolo a fare meglio. Nelle grandi squadre è così".

Come sta fisicamente?
"Mi sono allenato con un preparatore atletico perché sapevo sarei arrivato dopo e volevo farmi trovare subito pronto. Sono arrivato qui, ho fatto due allenamenti e poi ho giocato 10 minuti. Fisicamente sono a posto, però certo ci vorrà del tempo. Devo affinare i meccanismi di squadra, capire cosa chiede il mister, ma sono a disposizione. Devo solo lavorare, lavorare e lavorare".

La Roma può puntare a qualcosa in più del quarto posto?
"È un campionato strano perché ci fermeremo per il Mondiale. Questa credo sia un'opportunità per i giocatori che non vanno in Qatar, per farsi trovare pronti alla ripresa. La rosa ampia è un punto di forza, perché c'è bisogno di tutti. L'obiettivo della Roma è vincere partita dopo partita, concentrandoci su ogni singola partita. La Roma può vincere ogni partita e in ogni partita noi dobbiamo pensare a vincere. Poi si vedrà dove arriveremo. Non dobbiamo mai porci dei limiti".

Quando ha saputo per la prima volta dell'interesse della Roma? La festa per la vittoria della Conference ha influito per convincerla?
"A luglio c'è stato un primo contatto con il direttore, ma non si poteva concretizzare perché la Roma aveva molti attaccanti. Nell'ultima settimana il direttore mi ha chiamato per chiedermi 72 ore di tempo e io ho dato piena disponibilità. La Roma era la mia priorità anche se non c'era stato niente all'inizio. Poi in 2-3 giorni si è fatto tutto ed è stato tutto molto veloce. La festa sì l'ho vista, è stata bellissima. Uno spettacolo bellissimo che dimostra l'unione tra la Roma e i suoi tifosi".

Come vive la convivenza con Abraham? Ritrova Dybala dopo tanti anni, cosa prova?
"La concorrenza è un'opportunità per crescere e migliorare. Abraham è un attaccante di grande livello e questo mi stimola a fare sempre di più in ogni allenamento. Con Paulo ci siamo ritrovati, è stato bello. Le prime parole sono state sul percorso che abbiamo fatto. Siamo andati via insieme da Palermo per andare a Torino, ma in due squadre diverse, e ora ci siamo ritrovati. A Palermo eravamo ragazzini, ora ci siamo ritrovati molto più maturi".

Che effetto le ha fatto lo stadio martedì?
"Una sensazione magica. E' stato bello vivere tutto quello che è successo, perché ero lì che aspettavo e sentivo i tifosi che mi cercavano. E' stato come percepire l'affetto della gente sulla pelle. Non mi aspettavo un tutto esaurito del genere, è stato bellissimo. L'atmosfera, il mio ingresso, l'inno prima della gara: è stato come vivere un sogno. Sarebbe stato perfetto con il mio gol, ma lo ricorderò per sempre".