Mudingayi, altro doppio ex: "Sono affezionato al Toro, ma tiferò Lazio. I motivi della crisi biancoazzurra risiedono nello spogliatoio"
Intervistato da LaLazioSiamoNoi.it, Gaby Mudingayi, 34enne ex-mediano della nazionale belga che in carriera ha vestito sia la casacca del Toro (2004/05) sia quella della Lazio (dal 2005/06 al 2007/08), ha commentato: “Mi porto dentro tante cose positive. Sono stato bene sia a Torino sia a Roma, dove però ho passato più anni. Sono state esperienze importanti della mia vita. Mi sento comunque più laziale, e tifo Lazio, ma anche al Toro sono stato alla grande.
La crisi della Lazio? Non me lo so spiegare, davvero. Non abbiamo proseguito il cammino intrapreso su un sentiero positivo. Ci siamo fermati. Bisogna riuscire a capire cosa è successo dentro lo spogliatoio, e da esterno non posso saperlo. La possibilità di arrivare in fondo all'Europa League dipende soprattutto da quello che i giocatori hanno nella testa. Sapendo che è rimasta solo l'Europa League secondo me dovrebbero concentrarsi al massimo su questo traguardo per dare un senso alla stagione.
Sulla mediana la Lazio ha davvero un bel reparto. Sono tanti i centrocampisti bravi, anche se io personalmente non mi rivedo in nessuno di questi. Ammiro Cataldi, giovane e tecnico, e Biglia. Lui è veramente forte. Ha qualità ed esperienza. Complessivamente la rosa in quei ruoli è di livello, anche se adesso non gira bene.
La gara di domenica sarà importante per entrambe le squadre, dato che vengono da risultati non certo positivi. Dal punto di vista psicologico è sempre un bene poter vincere, per far vedere alla piazza che lotteranno sempre, fino alla fine, per onorare al meglio la maglia. Pronostici però non ne faccio.
L'insoddisfazione dei tifosi biancoazzurri? Incide molto. Ricordo quella partita contro l'Olympiakos, in Champions League, giocata senza tifosi. Sembra quasi di scendere in campo per un'amichevole, una gara senza importanza. Il tifo ti aiuta sempre nelle difficoltà. È una sensazione bruttissima.
Per adesso mi sento ancora un calciatore. Mi sto allenando tanto. Ho avuto delle opportunità che, col senno di poi, avrei dovuto accettare. Ho avuto un po' di sfortuna con operazioni saltate ma continuo a lavorare. Mi manca il campo, posso dare molto e sono fisicamente integro. Il mio procuratore si sta muovendo. Vorrei calcare il prato verde ancora 2-3 anni”.