Maxi Lopez: "Amore&Odio con Miha. Wanda Nara mi ha condizionato molto"
Nel corso di una lunga intervista rilasciata a Sky Sport, Maxi Lopez, 36enne centravanti ex-Toro, ora in forza al Crotone, ha parlato ad ampio di presente e - soprattutto - passato: "Il rapporto che avevo con Lo Monaco, a Catania, era molto simile a quello che avevo con Mihajlovic, forse per il mio carattere. Era amore e odio. A volte litigavamo, a volte ci volevamo bene. Quando sono arrivato a Catania, avevo comprato una macchina che lui non riteneva giusta, e Sinisa minacciava di bucarmi le gomme. Comunque, riuscivo a segnare e far segnare, e mi piaceva molto. La notte prima di passare al Milan? Fu un'esperienza incredibile, perché ho firmato il contratto appena arrivato in albergo. In quel momento il Milan cercava anche un'altra punta, Tevez: arriva Braida, e mi dice che avremmo dovuto aspettare, perché era in corso la trattativa con Carlito. I due giorni sono diventati una settimana. Avevo una proposta anche dall'Inghilterra, però avevo già firmato col Milan.
Ciò che sto per dirvi, poi, lo sanno in pochissimi. Sinisa mi ha detto che mi voleva parlare a quattr'occhi, e quando lui diceva così di solito erano problemi. Io sono andato a Genova, ho fatto questa chiacchierata, mi ha chiesto se me la sarei sentita di tornare da lui, alla Samp. Era la settimana del derby, e mi ha detto che se mi allenavo bene mi avrebbe inserito. Fu così, e ne nacque una delle partite, in assoluto, più belle della mia carriera.
Maradona e Messi? Diego l'ho visto una sola volta, in Argentina, per una partita di beneficenza. Ogni tanto mi scrive, è una persona piena di valori. Maradona e Messi, in ogni caso, sono il nostro patrimonio nazionale più prezioso. Con Leo abbiamo trascorso più tempo, ed è sempre stato un ragazzo alla mano, umile e sempre disponibile. Dopo Crotone? Sarà forse il momento di restare in Italia. L'anno scorso ho provato col Brasile, esperienza pazzesca, ma ora non so se ce la farei a lasciare l'Italia. Ormai sono troppo legato a questo paese, e proverò a restare qua.
Tornare ad andar d'accordo con Wanda Nara quando avrò 80 anni? Speriamo prima. È dura, più che altro per i nostri figli, ed è importante per loro che la loro madre e io restiamo in rapporti civili. Cosa provo quando vedo i miei figli? Li vedo meno di quanto vorrei, e sono rientrato in Italia anche per poter essere più vicino a loro. E quando sono andato in Brasile è perchè avevo tanti problemi personali che non mi facevano concentrare sulla mia passione, il calcio. Ma in cima a tutto ci sono i miei figli, sono la priorità assoluta. Senza dubbio, tutta la vicenda con Wanda ha in una certa misura condizionato la mia carriera. Se sei sereno, tutto riesce meglio; se, viceversa, hai un tarlo costante a preoccuparti, questo ti priva di tante risorse, per la mente e per il cuore. Sarebbe stato tutto molto più semplice se avessi potuto concentrarmi sul calcio al 100%, ma questa è la vita...".