Mantovani, il primo goal in A col Chievo e il sogno granata...
Il Chievo non è riuscito a vincere contro l’Atalanta, ma per il difensore dei clivensi Andrea Mantovani quella di domenica è stata comunque una giornata da ricordare grazie al primo goal realizzato in serie A.
Classe 1984, nativo di Torino, apparteneva alla Primavera granata, quella dei figli della “Maratona” che andò sgretolata dopo il fallimento del Torino Calcio. In precedenza aveva esordito con la maglia del Toro in Serie A, raccogliendo un bel po’ di presenzr per un giovane della sua età, per poi passare a “farsi le ossa” in Serie B nella Triestina dove il giovane Mantovani ha disputato un grande campionato condito da ottime prestazioni e qualche goal.
Il Torino lo richiama, il campionato è sempre quello della B, ed anche questa volta Andrea è titolare fisso, raccogliendo importanti consensi anche da parte di alcuni osservatori. Il fallimento della società, promossa sul campo in A, lo porta lontano dalla sua città ed il Chievo è il più lesto ad ingaggiare il forte difensore italiano, portandolo a Verona. Nel Ceo gli spazi aumentano di anno in anno: nel primo non è facile per lui ritagliarsi un ruolo in un meccanismo difensivo ben collaudato, ma soprattutto nella scorsa stagione, con la vittoria nel campionato cadetto, Mantovani trova posto come titolare, offrendo ottime prestazioni e richiamando osservatori della Fiorentina e del Genoa che in sede di campagna acquisti hanno cercato senza fortuna di strappare i giocatore a mister Iachini.
Quest'anno gli spetta il ruolo di difensore centrale titolare, pronto a far valere le sue caratteristiche fisiche e tecniche. Difensore centrale molto dotato, ama anticipare il proprio avversario, ha margini di miglioramento notevoli soprattutto nella concentrazione dove pecca talvolta anche a causa della giovane età. Ha giocato in tutte le rappresentative azzurre minori, fino all’Under 21, inoltre con l’Under 19 si è laureato campione europeo nel 2003 vincendo il torneo che si svolse in Liechtenstein.
I compagni di squadra lo dipingono come un ragazzo tranquillo, mai sopra le righe e sempre rispettoso nei loro confronti e verso l’allenatore. Mai una polemica e solo un grande dolore, quello dovuto al suo amato Torino, lasciato nell'anno in cui la società granata fallì, un’amarezza grande per uno che ha fatto tutta la trafila nelle giovanili...
Claudio Ruggieri