Ferrante attacca Cairo: "Non è all'altezza della storia del Torino, gestione molto provinciale"

Ferrante attacca Cairo: "Non è all'altezza della storia del Torino, gestione molto provinciale"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 18:20Ex granata
di M. V.
fonte Tuttomercatoweb.com

Intervistato da Tuttosport, come abbiamo indicato in mattinata, l'ex bomber del Torino Marco Ferrante ha attaccato il presidente Urbano Cairo: "La sua gestione non è stata e non è all’altezza della storia del Toro, direi che non comprende i sentimenti dei tifosi. Capisco la contestazione. La gente è stufa, vuole di meglio, di più. Vorrebbero una società ben strutturata. Con all’interno anche delle bandiere, come accade in tutti i club normali. Personaggi di qualità, di buon senso, che creano identità e trasmettono tradizioni e il fuoco sacro dell’amore per i colori sociali. Nel vivaio, come a fianco della prima squadra. Ma Cairo non li vuole, dirigenti così. Chi c’è nel club, che sia cresciuto nel Toro prima del suo arrivo? È un’anomalia, un boomerang, un limite pazzesco. D’altra parte è riuscito a far andare via o a perdere bandiere e uomini intelligenti e innamorati come Benedetti, Asta, Comi... È grave. La prima squadra non ha identità e si vede. Non ha uno zoccolo duro. Le bandiere in società servirebbero anche per i tifosi, come punti di riferimento... Ma evidentemente a Cairo danno fastidio figure così.



Avrebbe avuto bisogno di attorniarsi di grandi manager, come aveva fatto Berlusconi nel Milan: e Cairo per il Cavaliere aveva anche lavorato per tanti anni... L’avesse imitato, avesse preso per tempo anche lui un Galliani, un Braida e via dicendo, avrebbe costruito uno squadrone che sarebbe durato nel tempo. E oggi avrebbe anche vinto dei trofei. Invece, nulla. Vedete? Cairo non ragiona da grande come fa nella sua attività di imprenditore, lui ha ragionato da provinciale col Toro. Galleggia. E i risultati modesti, poveri, ne sono lo specchio. Ma così impoverisce il tifo, fa disinnamorare i piccolini, i bambini, che vedono il calcio internazionale in tv e ogni tanto vorrebbero poter sognare di approdare in Europa pure loro. Invece, a parte lo zuccherino di quell’anno a Bilbao... Ma un anno solo su 20! Se Cairo non avesse il portafoglio che ha, gli direi: complimenti, fa tantissimo per il Toro. Ma se volesse, col portafoglio che ha, potrebbe eccome! Ora vediamo se acquisterà lo stadio, come ha annunciato.

A quel punto diventerebbe proprio impossibile pensare che poi non venda il Toro! Un club così famoso, glorioso, con anche il business dello stadio di proprietà, non può non smuovere fondi internazionali, magnati anche stranieri. E Cairo si stuferà anche lui, prima o poi, di prendere solo insulti. Ma infatti! Io avrei puntato su Adams, il salvatore della scorsa stagione, affiancandogli un vero bomber. Come Simeone, sì. I due si integrano bene. E dietro a loro, Vlasic: da fantasista centrale, il ruolo in cui rende di più. Invece hanno realizzato un mercato strano, pieno di esterni, senza un regista, per poi cambiare idea ad agosto, non prendere più jolly, buttarsi su Asllani... E lasciando la difesa scoperta: il Torino aveva bisogno di difensori più forti, l’anno scorso il problema era emerso, non a caso adesso quella granata è la peggior difesa del campionato... Errori, soldi buttati, scelte incoerenti, inversioni a u... A gennaio andranno aggiustate le cose. Una società lungimirante, che programma bene in estate, a gennaio rinforza la squadra, non deve correre ai ripari. Invece, il Toro... Ma evidentemente hanno una loro strategia, a noi poco comprensibile
".