Benedetti non esclude un futuro in granata
Un predestinato.
Simone Benedetti (20) , difensore centrale del Gubbio e figlio di Silvano, ex colonna della retroguardia -tra tutte- di Torino e Roma, lo vedi lontano un miglio che ha stoffa. Senso della posizione, anticipo, colpo di testa, puntata in tribuna quando serve. E mezza Serie A che lo marca, come lui ha fatto brillantemente quest'anno con gli attaccanti della cadetteria. In ESCLUSIVA per TMW prova a tracciare le coordinate del suo futuro, che per ora orbitano tra Milano e Torino...
Simone, quella che va a concludersi è stata la stagione della tua consacrazione, nonostante la retrocessione del Gubbio.
"Una stagione positiva per me, negativa per la squadra. C'è molta amarezza. Non meritavamo la retrocessione e non ce l'aspettavamo. Abbiamo disputato, anche contro grandi squadre, delle buone partite. Il problema è stato quello di aver epoca cattiveria con le squadre alla nostra altezza. Penso alla sconfitta di Nocera, arrivata all'ultimo minuto o al pareggio col Crotone in casa a pochi sgoccioli dal termine".
Quanto vi ha destabilizzati il continuo avvicendamento in panchina?
"Molto. È stato un fattore che all'interno della squadra ha creato molti problemi. Il lavoro che facevamo da mister a mister era diverso. Per un giocatore non è facile avere una guida che cambia spesso, diventa più difficile perché ogni volta ti devi confermare. Apolloni secondo tutta la squadra è arrivato tardi, fosse arrivato prima ci avrebbe aiutati di più".
Fondamentale per la tua maturazione la presenza di un uomo di calcio come Gigi Simoni.
"È una persona eccezionale, come persona ti trasmette una tranquillità incredibile, permettendoti di esprimerti al meglio".
Dopo un campionato lungo e stressante come quello di B, ti senti più consapevole dei tuoi mezzi?
"Certo, grazie al Gubbio che mi ha dato possibilità di giocare, crescendo molto. Dopo quest'anno la mia autostima è aumentata. Ho una forte voglia di dimostrare di poter stare anche in A. Qualora venisse l'occasione spero di essere all'altezza, io metterei a disposizione i miei mezzi".
Quale parametro di gioco pensi di dover ancora migliorare?
"Essendo alto pecco di rapidità nei primi passi. Con avversari col baricentro basso ho qualche difficoltà".
Chi tra gli eugubini, oltre te, ritieni che possa aver interessato i club della massima serie?
"Mario Rui (20), un giocatore che sicuramente farà carriera, non a caso è già del Parma come Nwankwo (20), da noi in prestito. Bazzoffia (23) che si è infortunato nel momento clou della stagione, altrimenti avremmo avuto più chances di salvarci. Poi Cottafava (34), non è un giovane ma è stato il valore aggiunto della squadra, indispensabile per la maturazione di noi giovani".
Massima serie dove sta per approdare il Torino, nel tuo DNA per tanti motivi.
"Hanno fatto una stagione secondo le aspettative. Sul piano individuale sono la squadra più forte assieme al Pescara, dato il livello che hanno meritano di salire in Serie A. Gli abruzzesi sono una squadra a sé, hanno molti giovani di talento, dei 'mostri', per il gioco e per quello che fanno vedere. Ho visto la recente sconfitta piemontese all'Adriatico, ma penso sia dipesa solamente da un diverso passo atletico, perché le due compagini si equivalgono".
Radio mercato parla dell'Inter pronta ad acquisire totalmente il tuo cartellino, rilevando la metà ancora del Torino, adeguandoti nonché allungandoti il contratto, attualmente in scadenza nel 2015. Sarebbe un bell'attestato di stima.
"(sorride, N.d.R.) Questo è quanto ho appreso dai media, ma al momento non so di più. Leggo anch'io dai giornali".
E poi Atalanta, Cagliari, Chievo, Parma e Siena sulle tue tracce: hai l'imbarazzo della scelta.
"Ho solamente sentito di questi interessamenti. Per adesso sono solo parole. Bisogna vedere chi c'è veramente oltre le chiacchierate. Sarebbero tutte destinazioni gradite, fa già un enorme piacere essere accostato a squadre di A".
Oltre alla tua Serie A, altri sogni nel cassetto?
"L'Under 21 è uno dei miei obiettivi più importanti, che spero di raggiungere magari giocando proprio nel massimo campionato. Ce le metterò tutta".
A proposito di nazionali: nelle Under 19 e 20 hai giocato con Marco Verratti (19). Ti aspettavi la chiamata nel gruppone pre Europei?
"No, non pensavo che Prandelli già lo chiamasse, ma sono molto contento per lui. Ha bruciato le tappe, immaginavo comunque che presto avrebbe conquistato la nazionale maggiore vista la classe che ha. Ha una serenità e una tranquillità fuori dal comune, è davvero un bel giocatore".
Magari l'anno prossimo sarete protagonisti del derby della Mole, tu in granata lui in bianconero...
"Perché no, anche se il futuro lo decideranno le società che detengono il mio cartellino. Sarebbe bello. Io sono andato via dal Toro perché mi dissero che avrei avuto difficoltà nel trovare spazio, quindi ho deciso di andare a giocare piuttosto che fare un anno di primavera. Non escludo assolutamente un futuro in granata".