Balestri: "Fosse stato per me non avrei mai lasciato il Toro"

23.08.2011 14:24 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Giovanni Tarantino per www.siciliagranata.it
Balestri: "Fosse stato per me non avrei mai lasciato il Toro"
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Iaio Balestri, prima di giocare una partitella in famiglia tra gli esponenti del TC Sicilia Granata, ha avuto modo di rilasciare un'intervista per il sito del club, come riportiamo qui sotto. Balestri, classe '75, attualmente gioca nel Cuoiopelli, una società toscana (San Miniato in provincia di Pisa) che milita in serie D.

Balestri ha ricordato le sue due stagioni al Toro: “Probabilmente posso ammettere che sono stati gli anni che hanno rappresentato l’apice della mia carriera. Giocare al Toro è qualcosa di particolare, non è una squadra come tutte le altre, così come la maglia granata ha qualcosa di diverso. Io sono arrivato al Toro nell’anno della promozione, dopo il fallimento. Era il primo anno di Cairo: sono stato in campo nella finale play off contro il Mantova: che emozione, che ricordi!”.


Jacopo Balestri incarnava il prototipo di giocatore capace di fare esaltare la tifoseria: “Con i tifosi avevo e continuo ad avere un rapporto splendido. Io sono arrivato come sostituto di Balzaretti, in quel momento particolarmente preso di mira dai tifosi per come era andato via. Ma io l’ho sempre difeso, perchè lo conosco, poi ho avuto modo di parlare con lui. So che è rimasto un tifoso del Toro, ma che in quel momento non aveva avuto altra scelta. Io mi sono conquistato la stima dei tifosi per il mio modo di giocare, per la grinta, la voglia di non mollare mai. Incarnavo quello che loro vogliono da un giocatore, quel dna Toro che rende la squadra granata unica”.


Un peccato che il rapporto tra Balestri e il Torino Fc sia durato solo due stagioni: “Fosse stato per me non sarei mai andato via. E ancora oggi non capisco bene perchè sia successo. Dopo la prima permanenza in serie A, che conquistammo con sofferenza, com’è tipico del Torino, Cairo decise di fare una sorta di rivoluzione. Il presidente riversava così la sua passione sulla squadra, forse sbagliando, come nel caso dei vari vai e vieni di De Biasi”.


Un ricordo e un rammarico: “Se devo dire la giornata che ricordo con maggiore piacere, esclusa la sera di Toro-Mantova, dico quella del Centenario. L’Olimpico era un tempio granata. C’era un atmosfera bellissima. Noi in campo venivamo riagganciati a una storia più grande, il tifo era pazzesco, lo stadio un tempio granata. Il rammarico più grande? Quello di non avere giocato il derby, una partita che avrei saputo interpretare credo con lo spirito giusto, come chiedono i tifosi. Ma, del resto, nel 2005/2006 eravamo in B noi, nel 2006/2007 … loro!”.