Acquafresca: "La maglia del Toro? Una seconda pelle"

04.12.2009 11:42 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Raffaella Bon per TMW
Acquafresca: "La maglia del Toro? Una seconda pelle"
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L'avvio di stagione non è stato dei migliori, ma Robert Acquafresca sta cercando di tornare il bomber di Cagliari e di riportare in alto, con i suoi gol, l'Atalanta.

Come stai vivendo questo momento all'Atalanta?
"E' stato importante tornare al gol, ma il momento personale e della squadra non è molto bello. Anche negli scorsi anni avevo segnato di più e ora sto facendo fatica, speriamo di passare questo brutto momento".

Come ti spieghi le fatiche di quest'anno?
"Qui gioco in maniera totalmente diversa e magari faccio un po' più fatica a trovare anche i palloni, ma il problema non è segnare".

Non ti trovi tanto nello schema di Conte?
"Non è che non mi vedo, è che lo scorso anno giocavo in maniera diversa. Anche due anni fa per ambientarmi ho impiegato un po', ma ora magari mi si chiede di più ed anche io lo chiedo a me stesso. Se avessi fatto gol alla prima partita con la Lazio, magari, la mia stagione e quella dell'Atalanta avrebbero preso un'altra piega".

Ti senti giudice di te stesso?
"Penso di essere il primo giudice di me stesso".

Dopo poche giornate è stato esonerato Gregucci per far posto a Conte, cosa non andava?
"Dispiace per mister Gregucci perché quando si cambia allenatore è sempre un fallimento. Dopo è arrivato Conte e abbiamo provato a ripartire, ci stavamo riuscendo, ma sul nostro cammino si sono poste anche squadre difficili che ci hanno complicato le cose".

Cosa ti hanno dato questi due allenatori finora?
"Conte ci infonde quello che era da giocatore, un uomo con tanta grinta. Anche Gregucci era molto preparato".

Come sta andando il connubio con Tiribocchi in attacco?
"Tutto il gruppo è ottimo, non ci sono problemi con nessuno".

Parliamo della tua carriera, come sono stati gli inizi?
"Da piccolo ho fatto un anno al mio paese di nascita, Alpignano, poi undici anni nelle giovanili del Torino. Al momento di approdare in prima squadra il Torino è fallito e quindi sono andato due anni a Treviso, tramite l'Inter. Successivamente ho fatto i due anni a Cagliari e adesso a Bergamo".

Nel settore giovanile del Torino hai fatto parte del gruppo colpito dal fallimento, ma c'erano tanti giocatori importanti.
"Sì, ma questa esperienza ha fatto parte della mia vita e mi ha dato comunque tanto. Ho vissuto per undici anni con questa maglia ed è diventata come una seconda pelle".

L'Atalanta è un'altra squadra che punta sul settore giovanile, quanto pensi sia importante?
"Tanto perché i giovani sono il futuro dell'Italia. Sarebbe bello vederne ancora di più perché vorrebbe dire che si punta su di loro. Per giovani intendo i ragazzi di diciotto anni, non quelli come me di ventidue".

Tornando al Torino, che idea ti sei fatto della piazza in questo momento?
"La squadra penso sia fortissima, ma il Torino è sempre abituato a far soffrire i suoi tifosi. Credo sarà così anche quest'anno, ma alla fine ce la faranno".

Il Cagliari, ultima tua squadra, sta facendo bene anche quest'anno. Merito di Allegri?
"Merito suo, ma anche del lavoro fatto due anni fa da Ballardini. Lui ha trovato l'assetto giusto per la squadra e sono contento per loro".

Dopo di te c'è Matri che sta facendo scalpore, te l'aspettavi?
"Sono contento per lui, gli avevo detto che poteva far bene e segnare con continuità. Sono contento anche per il Cagliari perché lì sono stato veramente bene e appena posso ci torno. Ho comprato anche casa e trovato la mia attuale ragazza".

In carriera quali sono gli allenatori che ti hanno dato di più e quali meno?
"Quelli che mi hanno dato meno non li dico perché voglio parlare di cose positive. Fra quelli che mi hanno dato di più ci sono Arrigoni al Torino prima del fallimento, poi Ezio Rossi, Bortoluzzi, Ballardini e Allegri. Bene o male sono andato bene con tutti, anche con Giampaolo posso dire".

Quello con cui hai avuto il rapporto migliore?
"Sono stato bene con tutti, il migliore preferisco tenermelo per me".

Come sei in campo e fuori?
"In campo cambio totalmente, c'è la voglia di far bene e la grinta. Fuori dal campo sto con la mia fidanzata, bisogna farle veramente una statua per quello che ha fatto nel periodo sfortunato che spero di essermi messo alle spalle".

Quest'estate tutti ti davano di rientro all'Inter, ma così non è stato. C'è qualche rimpianto?
"No, sono sempre andato avanti senza l'Inter e continuerò a farlo. Solo a livello federale ero loro perché là non ci sono mai stato. E' bello sognare, ma penso di essere stato bravo e fortunato per quello che ho fatto. Ora appartengo al Genoa, che è una grande squadra, e non posso che essere onorato".

Ti piacerebbe arrivare a indossare la maglia del Genoa?
"Purtroppo, o per fortuna non lo so, nella mia carriera non ho mai vestito la maglia della squadra proprietaria del mio cartellino. Quando sono andato a Treviso ero dell'Inter in comproprietà, poi a Cagliari prima in comproprietà e poi in prestito. Sicuramente mi piacerebbe tornare al Genoa".

Le voci di mercato ti hanno accostato a squadre come Juve e Fiorentina, ti fa piacere?
"Anche l'Atalanta lo è e colgo l'occasione per ringraziare i tifosi che sono splendidi. La società mi ha preso, seppur in prestito, e mi ha dimostrato grande fiducia perciò voglio ripagarla. Della Juve non mi interessa ora, di mercato non voglio parlare".

L'Atalanta è attesa ora dalla Fiorentina, che partita sarà?
"Una partita difficile. Giochiamo fuori casa e non stiamo attraversando un ottimo momento come loro. Siamo andati a Siena a vincere e speriamo di farlo anche a Firenze o comunque di fare bene".

Nel tuo futuro cosa vedi?
"Penso a fare bene ora, poi nel futuro ci sarà quello che mi merito in base alle prestazioni attuali".