RUBIN: "L'unione è la nostra forza"

13.10.2008 08:24 di  Marina Beccuti   vedi letture

Matteo Rubin come arrivò al Torino un anno fa si mise subito in mostra, senza soffrire del passaggio di categoria dalla C alla A. Purtroppo un duro e lungo infortunio, patito in Under 21, gli fece perdere buona parte della stagione. Quest’anno Rubin è tornato più forte di prima al punto da meritarsi la fiducia di De Biasi e adesso quella rinnovata di Casiraghi. TorinoGranata ha incontrato il giovane granata, 21 anni, di Bassano del Grappa, ospitato da parenti torinesi che, guarda caso, sono tifosissimi granata e impazziscono per il loro giovane campione. Rubin, come dice il nome, è una pietra preziosa per il futuro del Toro, proprio dal colore intensamente granata.


Cosa rappresenta per te il calcio?

Non lo vedo ancora come un lavoro. Al momento lo ritengo un divertimento e così lo voglio considerare, vista anche la mia giovane età. Più avanti magari diventerà un lavoro, anche perché intendo confermarmi a buoni livelli e mi piace lottare sempre per vincere, anche in allenamento non ci sto a perdere nelle partitelle fra di noi.


E’ stato difficile fare il grande salto dalla C alla A?
Non più di tanto, perché per certi versi le due categorie sono abbastanza simili. In C ci sono più spazi e meno tecnica, in A si gioca un calcio più veloce. Sono stato fortunato a trovare dei compagni fantastici che mi hanno accolto benissimo e mi hanno fatto sentire subito uno di loro. Devo ringraziare lo stesso Novellino, con il quale mi sono trovato molto bene. Poi è chiaro, per un difensore la A è dura quando si incontrano campioni come Trezeguet, che l’anno scorso nel derby s’è involato a segnare con una rapidità impressionante.


Quali sono gli attaccanti che ti hanno colpito di più tra quelli che hai trovato sulla tua strada?

L’anno scorso è stato difficile marcare Reginaldo per la sua rapidità. Quest’anno posso nominare i 4 dell’Udinese e l’attacco stellare dell’Inter, la squadra che effettivamente mi ha impressionato di più finora.


Hai giocato contro la Lazio, è così forte come dicono?

E’ una squadra compatta che ha in Zarate e Pandev due giocatori davvero bravi e ci metterei pure Ledesma. Però parlare di scudetto è presto. Però può entrare tranquillamente in Champions.


Chi vedi come candidate alla vittoria finale?

Oltre all’Inter, che ritengo ancora la squadra più accreditata, il Milan e la Juve sono sempre pericolose, i bianconeri stanno vivendo un momento difficile, ma si riprenderanno perché hanno una signora squadra. Non tralascerei però la Fiorentina, che non è messa male a livello di rosa, soprattutto con Mutu e Gilardino e anche la Roma può entrare nel gruppo delle pretendenti.


A breve ci sarà il derby, per voi dovrebbe essere un vantaggio affrontare i bianconeri senza Buffon, Trezeguet e altri grossi campioni.
Calma, prima dobbiamo battere il Cagliari, che per noi è fondamentale, sia per fare un passo in avanti in classifica che vivere una settimana serena, che poi ci aiuterà ad arrivare al derby. Sinceramente avrei preferito trovare una Juve al completo, in caso di risultato positivo ha sempre più valore, senza contare che i grandi campioni danno stimoli particolari.


Del Toro cosa pensi?
In questo momento le cose non stanno andando benissimo, ma il gioco c’è e anche la condizione fisica. Non è vero quello che dicono, che la colpa dei nostri problemi è fisica, direi sia più mentale. Il problema è che quando prendiamo gol poi stentiamo a recuperare. I nostri Amoruso, Bianchi e Rosina hanno tutto per emergere, devono solo trovare la via del gol per sbloccarsi definitivamente.


Non trovi che il Toro sia stato penalizzato da arbitraggi non del tutto fortunati, soprattutto contro Lazio e Udinese?
Non la penso così. Gava ha arbitrato bene fino a che non ha perso un po’ la testa nel finale convulso contro la Lazio. Anche Bergonzi, l’arbitro di Udine, non è andato male, entrando negli spogliatoi ci ha anche fatto intendere che per lui il gol era regolare, ma il guardalinee aveva riscontrato una qualche irregolarità. Io penso che loro sbagliano come noi e li dobbiamo aiutare, occorre sempre stare tranquilli.


Cosa pensi del tridente, da molti criticato?
Se ci sono i giocatori adatti si può applicare tranquillamente e De Biasi ha le pedine giuste per farlo, con Rosina, Bianchi Amoruso, Ventola, Stellone e lo stesso Abbruscato, che quest’anno appare in vena. A me ad esempio impressiona molto Stellone, mi domando com’è possibile che uno bravo come lui non abbia sfondato in A.


In questi giorni si sta parlando molto di Sla, qual è il pensiero di un giovane calciatore come te sull’argomento?
Premetto che io non ho mai preso nulla di strano, ma bevo solo integratori. Sicuramente vedere in che stato si trova Borgonovo fa venire i brividi e allora ben venga la ricerca, che però va incentivata non solo per la Sla ma anche per le tante altre malattie ancora incurabili.


Voi del Toro dovete sempre fare i conti con gli eroi passati, è così?
La gente spesso pensa più al passato che al futuro e noi siamo messi a confronto con i grandi della storia. Questo è un po’ limitativo, perché adesso occorre pensare al presente, ad un calcio che è anche cambiato parecchio nel corso degli anni.


L’hai mai fatto un giro al Filadelfia?
Sì e mi ha fatto impressione il suo abbandono, penso che anche le amministrazioni locali avrebbero potuto fare di più perché rimane pur sempre un monumento importante alla storia. Mi auguro che presto possa essere pronto per ospitare gli allenamenti della prima squadra e delle giovanili. Sarebbe un punto importante di aggregazione per i tifosi, che ne sentono la mancanza.


L’Olimpico come ti sembra?
A me piace perché si sente il calore del pubblico che ti dà carica ed emozione. Certo il terreno lascia a desiderare, contro la Lazio era un disastro, speriamo che sia rizollato bene durante la sosta.


Pensate solo alla salvezza?
Adesso sì, poi vediamo se possiamo toglierci qualche soddisfazione, cercando di ottenere l’obiettivo prima possibile.

Che tipo è De Biasi?

Uno che ti dà una carica incredibile, ci inculca sempre l’idea che nessuno è più forte di noi e dobbiamo stare in partita fino al novantesimo.


De Biasi è in bilico, come spesso si legge?
(Rubin sorride)
Mi fanno ridere queste cose, assolutamente no, è ben saldo in panchina.

Di Cairo cosa pensi?

Che è una persona molto seria e lo si nota quando viene negli spogliatoi.


Quali sono i tuoi hobby?
Play station, giocare con il mio nipotino quando vado a casa, girare in centro e fare shopping.


Ti piace Torino?
Moltissimo, è una città che, pur essendo grande, non è caotica come Roma o Milano. Poi, come in tutte le metropoli, ci sono delle zone in cui è meglio tenersi alla larga.


Passioni musicali?
Mi piacciono tutti i generi.


Libri ne leggi?
Non molti, se devo scegliere un bel thriller. Fontana sta per darmi il suo libro che leggerò volentieri (e non è un giallo, a parte quando parla del fallimento ndr).


Ho visto che smanetti al Pc, dunque navighi su Internet?
Sì, mi piace, mi permette anche di dialogare con i miei amici tramite msn, poi vado in giro per i vari siti, ma non ho l’abitudine di leggere molto di calcio…


Tutto a posto dopo l’infortunio dell'anno scorso?
Sto bene, ho recuperato alla perfezione. Sono contento che De Biasi ultimamente mi abbia fatto giocare, quasi non me l’aspettavo questa continuità.


I tuoi sogni futuri?
Tornare in Under 21 (e questo si è subito avverato ndr), migliorarmi e dare continuità alla mia presenza in campo. Mi voglio guadagnare posto e fiducia.


Oltre al Torino ti volevano altre squadre?
Carpegiani, il mio procuratore, mi ha parlato di un paio di altri club, ma il nome non l’ho mai saputo. Ha fatto tutto lui, io ero in vacanza ad Ibiza e lì ho saputo del trasferimento al Torino. Questa è la mia squadra e qui voglio continuare.


Si diceva che anche la Fiorentina ti voleva.
Può essere, sicuramente essere seguiti da una squadra come quella viola fa onore, soprattutto per il suo grande allenatore.


Con chi hai legato principalmente nello spogliatoio?

Direi con tutti, ad esempio cambio quasi sempre compagno di stanza. Posso dire che mi trovo molto bene con Sereni, con Malonga e Stellone. Poi mi sento spesso con alcuni ex come Comotto e Di Michele. Comunque siamo molto uniti quest'anno e questo è importante per fare bene.


Per la gioia o meno delle tue fans, sei fidanzato?

Lo ero.


Dunque per le fanciulle granata questa è una buona notizia: Matteo Rubin è tutto per voi.