Galante: "Non carichiamo Ogbonna di troppe responsabilità"

25.11.2011 08:58 di  Marina Beccuti   vedi letture
Galante: "Non carichiamo Ogbonna di troppe responsabilità"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Fabio Galante è il doppio ex della sfida di sabato tra Torino e Livorno, una partita delicata, dove entrambe le squadre devono ritrovare un ritmo vincente. Il difensore toscano ha vissuto cinque stagioni in granata e sei in amaranto, ma sicuramente il Toro gli è rimasto nel cuore.

Che cosa sta facendo Galante in questo momento?

Sono in vacanza, mi riposo. Mi piacerebbe ritornare nel calcio, ma al momento mi offrono solo di fare reality o cose simili. A me non interessa, voglio tenermi libero per vedere se arriva una chiamata di qualche società...

Ti alleni sempre con il Ponte Buggianese?

Qualche volta, ma adesso fa freddo...

Si era parlato di un ritorno in campo con il Prato, insieme a Vieri...

Sì, ma alla fine non se n'è fatto nulla. Resto in buoni rapporti con il presidente e gli ho anche consigliato un bravo giovane, Lorenzo Benedetti, che ha preso. Avevo già consigliato Diamanti, dal Prato venne a Livorno.

Potresti sempre fare il talent scout. Il Torino ne avrebbe bisogno.

Potrei farlo, ma solo per una squadra e non girovagando per proporre giocatori.

Ma l'anno scorso cosa successe con il Torino? Si parlò di un tuo ritorno, ma poi si disse che era uno scherzo...

Per me non era uno scherzo. A cena con Petrachi, Cairo e Lerda mi proposi gratis (dopo il derby della Sla, ndr). Vengo a Torino, mi alleno e mi metto a disposizione del mister, se vuole farmi giocare io sono pronto. Credo che avrei potuto dare una mano magari per accedere ai playoff. Loro sembravano interessati, ma poi dissero che era uno scherzo. Io al Torino ci tornerei sempre volentieri.

Ti aspettavi un Toro subito così forte quest'anno?

Con Ventura si capì subito che il Torino avrebbe fatto un grande campionato. Lui sa estrarre il meglio dai giocatori. Però la B è un campionato strano e nessuna partita è mai scontata o scritta prima. Non esistono partite facili.

Da difensore, ti è mai capitato di provocare l'attaccante di turno, così come ha fatto Borghese con Bianchi?

Io l'avversario l'ho sempre rispettato, non l'ho mai insultato, nè gli ho sputato addosso o mi sono messo a bestemmiare. Diciamo che hanno sbagliato entrambi. Al posto di Bianchi non avrei reagito, se ero in campo gli avrei detto di aspettare, calma, c'è ancora qualche minuto da giocare, restituisci i falli da furbo. Sicuramente ha capito un attimo dopo l'errore che ha fatto. Rolando c'è cascato nella provocazione.

L'ambiente del Toro è difficile e tu l'hai vissuto sulla tua pelle. Qualcuno mette addirittura in discussione Bianchi, che ne pensi?

Sì, è difficile e bisogna sempre dare il massimo. Ma Bianchi per la B è un lusso. Lui è il capitano e chi lo critica è incompetente, ma credo sia una minoranza. Magari ce ne fossero tanti di giocatori come lui, che aiuta sempre i compagni. Ventura l'ha capito e se l'è tenuto ben stretto. Comunque personalmente preferisco le piazze più esigenti, danno più emozioni.

Tu te ne intendi di difensori, cosa pensi di Ogbonna?

Ha classe e doti importanti per diventare grande. Ma non carichiamolo di troppe responsabilità. Aspetterei a dargli giudizi troppo importanti e valutarlo oltre venti milioni, gioca pur sempre in serie B. Ai miei tempi c'era molta più concorrenza in quel ruolo. Comunque è forte fisicamente e di testa, ha il futuro dalla sua, ma vediamolo in serie A.

Secondo te rischia la panchina Novellino se dovesse perdere sabato contro il Toro?

Non conosco i piani di Spinelli, può essere che una sconfitta gli sia fatale, ma se il Livorno quest'anno pensa alla salvezza, allora non rischia. In squadra ci sono anche tanti giovani, per cui il programma potrebbe essere quello dell'attesa. Lo capiremo nei prossimi giorni.

Pensi che le due squadre scenderanno in campo un po' tese sabato?

Sicuramente è una partita difficile per entrambe, perchè vorranno fare risultato. Però il Torino è favorito giocando in casa. Ma come ho detto prima, in B nulla è prevedibile.