ESCLUSIVA TG – Somma: “Il Torino deve chiudere le gare quando ha l’opportunità e poi gestire il risultato”

15.01.2017 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
ESCLUSIVA TG – Somma: “Il Torino deve chiudere le gare quando ha l’opportunità e poi gestire il risultato”
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Abbiamo intervistato in esclusiva Mario Somma, ex calciatore e attualmente allenatore e commentatore per le trasmissioni calcistiche della Rai. Con lui abbiamo parlato della sfida di domani sera fra Torino e Milan che si affrontano a quattro giorni di distanza dalla gara di Coppa Italia che ha visto prevalere i rossoneri che hanno eliminato i granata.

Inizia il girone di ritorno e il Torino deve affrontare il Milan, rispetto alla gara di Coppa Italia di quattro giorni fa che differenza c’è, a parte non essere una partita con in palio il passaggio del turno?

“Non c’è nessuna differenza perché i due allenatori non sono calcolatori nel senso che non pensano a portare a casa il punticino, ma cercano sempre la vittoria e non utilizzeranno strategie particolari o attenzioni speciali, l’attenzione sarà ovviamente però dovuta alla bravura dell’avversario e al voler conquistare i tre punti”.

Più avvantaggiato il Torino o il Milan a giocare a distanza ravvicinata?

“Nessuno dei due perché nella partita di Coppa Italia c’è stata grande intensità e un grande dispendio di energie e quindi non credo che ci sarà un vantaggio per l’una o per l’altra squadra. Se proprio ci deve essere un piccolo vantaggio è per il Torino perché gioca in casa”.

Quattro giorni fa Mihajlovic è stato molto categorico nel commentare la partita: “Ci siamo suicidati, dobbiamo recitare il mea culpa”. Che cosa può fare un allenatore in così poco tempo per ottenere un risultato copertamente diverso?

“Semplice, Belotti la deve mettere dentro se gli capitano le circostanze che ha avuto nel secondo tempo quattro giorni fa. Ha avuto due palle clamorose e se anche Donnarumma ha fatto una grande parata nell’altra circostanza Belotti ha ritardato il tiro permettendo al portiere e a Gustavo Gomez di recuperare. A parte questo, il Toro ha disputato un’ottima partita e ha tenuto bene il campo e i gol che ha subito sono stati due episodi, ma sotto il profilo della manovra i granata non hanno assolutamente demeritato”.

Il Torino ha il problema dei secondi tempi: subisce molti gol e spesso non riesce a chiudere le partite finendo per raccogliere meno di quanto avrebbe potuto, soprattutto con squadre di buon livello come il Milan. E’ un problema endemico, di personalità o di altra natura?

“Credo che tutte le squadre abbiano dei momenti sì e altri no durante l’arco della stagione. Tutti noi opinionisti e giornalisti quando facciamo l’analisi della partita sbagliamo perché utilizziamo il metro della gara perfetta, ma in campo non si può essere sempre perfetti per tanti motivi e dinamiche. E’ normale che una squadra abbia alti e bassi o momenti in cui riesce a correre per novanta minuti e altri in cui fa fatica a mantenere un livello costante d’intensità. Se si deve fare un appunto al Toro per la partita di Coppa Italia è che ha avuto tanto tempo per chiudere la gara, creando tante occasioni per andare in contropiede ed è mancato qualche cosa, forse come dice Mihajlovic la personalità o magari l’equilibrio. Non so quale sia il motivo, ma con tutte le occasioni che ha avuto una squadra come il Toro deve chiudere la partita, ha avuto la possibilità con Belotti, però non l’ha concretata. Stravedo per gli attaccanti del Torino che si tratti di Falque, Iturbe, Belotti o Ljajic, in particolare, sono tutti giocatori molto forti e devono essere consapevoli delle loro qualità. In assoluto credo che Ljajic sia uno dei giocatori più forti che ci sono in circolazione se trova quella continuità che è in grado di avere. Chiudere le gare quando c’è l’opportunità e poi gestire il risultato sono le caratteristiche di una grande squadra e credo che il Torino stia lavorando per questo e sono convinto che con il passare del tempo farà sua questa peculiarità”.

Nel Torino il reparto offensivo è il meglio attrezzato, forse qualche lacuna c’è in difesa e a centrocampo dove mancano rincalzi adeguati. Che cosa ne pensa?

“Per me l’organico è buono, ottimo e non a caso l’obiettivo è puntare all’Europa, quindi la rosa è sicuramente di valore. Detto questo, conosco da quando era un bambino Barreca e credo che questo ragazzo fra non tantissimo tempo sarà in pianta stabile in Nazionale. E’ veramente un giocatore di grande prospettiva. A centrocampo Mihajlovic fa sempre delle sostituzioni perché chiede molto lavoro a chi scende in campo in questo reparto, per mantenere sempre una grande intensità è necessario dare il cambio a uno o più giocatori nell’arco della partita. I centrocampisti granata e in particolare Benassi e Baselli sono costretti, o comunque si richiede loro, un grande sacrificio sia in fase difensiva sia in quella offensiva dove devono attaccare sempre l’area di rigore, quindi, si muovono sempre su un raggio di quaranta-sessanta metri e mantenere una grande intensità per novanta minuti è difficile. Mihajlovic spesso li sostituisce per garantire alla squadra l’equilibrio e l’intensità dovuta. Il Torino cambia sovente sistema di gioco e anche in Coppa Italia l’ha fatto con l’ingresso di Maxi Lopez aggiungendo un attaccante e questo dimostra che il mister lavora anche su altri schemi e non solo sul 4-3-3 dando maggiori varianti e soluzioni. Pensando alle ultime partite del Torino con il Sassuolo in campionato e con il Milan in Coppa Italia, ritengo che i granata siano stati veramente sfortunati perché per gli episodi in campo avrebbe meritato di vincere entrambe le gare e non pareggiare la prima e perdere la seconda. Sono momenti in cui gira male perché gli episodi sono sfavorevoli, però, le prestazioni sono sempre di ottimo livello”.

Se dal mercato arrivasse un centrocampista di spessore magari si potrebbe invertire la tendenza?

“Non lo so, ho grande stima di Petrachi e non gli devo insegnare o suggerire niente perché sa benissimo ciò che è giusto o ciò che serve al Torino. E’ un grandissimo direttore sportivo e soprattutto una di quelle persone che lavora a fari spenti e non cerca pubblicità inutile, ma cose di sostanza. Ho grande stima di lui, come di tutti quelli che hanno fatto la gavetta, lui l’ha fatta e sa benissimo cosa significa fare questo lavoro e può trovare la situazione giusta per le esigenze della squadra e della società”.

Tanti tifosi del Toro dicono che “non c’è due senza tre”, il Milan si è già imposto due volte in questa stagione. Si può sfatare questo detto?

“La stessa cosa vale per il Milan con la Juventus, quindi ai quarti di Coppa Italia i rossoneri batteranno i bianconeri e li elimineranno. Battute a parte, ogni partita fa storia a sé e quando le squadre sono forti l’equilibrio è fondamentale e gli episodi fanno la differenza, non ci sarà una squadra che sovrasterà l’altra, sarà sempre un episodio a determinare il risultato”.