ESCLUSIVA TG – Marotta (Il Mattino): “Torino-Salernitana sarà una sfida che si deciderà soprattutto a centrocampo”

16.04.2023 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Eugenio Marotta
Eugenio Marotta

Eugenio Marotta è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Marotta è redattore de Il Mattino, segue da anni la Salernitana e oggi è inviato a Torino per la gara con la squadra di Juric. Con  lui abbiamo parlato delle due squadre che si affrontano alle 15.

Dopo la sconfitta con la Lazio del 19 febbraio, la Salernitana ha vinto con il Monza e pareggiato le successive cinque partite con Sampdoria, Milan, Bologna, Spezia e Inter. Che squadra si deve aspettare il Torino?
“Una squadra cambiata nella mente e nelle idee. La mano di Paulo Sousa si è vista: ha saputo rivitalizzare giocatori che avevano perso mordente e anche fiducia in se stessi e ha cambiato qualche pedina variando leggermente l’atteggiamento tattico. La Salernitana che affronta oggi il Torino è una squadra con idee che proverà a giocarsela a viso aperto”.

Quali sono i punti di forza della squadra di Sousa?
“Uno su tutti, lo dicono i numeri, è l’attaccante Boulaye Dia, capocannoniere della squadra e già in doppia cifra, capace di essere spesso decisivo sia se parte titolare sia da subentrante. Anche per Dia Sousa gli ha cucito addosso un ruolo leggermente diverso, cioè a ridosso della prima punta, l’ariete Piatek, e comunque il gol lo ha nel Dna ed è il suo pane quotidiano. Quindi sicuramente in termini offesivi Dia è un punto di forza e aggiungo a questo la nuova primavera di Antonio Candreva che è sempre autore, con esperienza, di prestazioni importanti e spesso anche ci mette lo zampino in zona gol risultano decisivo, alle volte con un pizzico di fortuna come con l’Inter e altre con grande classe ed esperienza come ad esempio con la Lazio nell’exploit all’Olompico”. 

E quelli deboli?
“Sousa ha ereditato una squadra che aveva il morale sotto i tacchi ed era invischiata nelle sabbie mobili e, soprattutto come punto debole, aveva una carenza caratteriale: appena andava sotto si sfaldava e perdeva nella concentrazione e nella capacità di credere nei propri mezzi. In questo  la cura Sousa ha fatto molto, molto bene, anche se devo dire che nelle ultime partite, in particolare con lo Spezia, subito il gol si sono rivisti gli spettri di quelli che erano i cromosomi pericolosi che avevano portato al ribaltone tecnico. La difesa fin all’arrivo di Sousa era una delle peggiori della Serie A e ancora oggi lo è, anche perché si porta dietro lo scotto della precedente gestione (con 49 reti incassate è la terzultima, peggio hanno fatto solo Sampdoria (50) e Cremonese (54), ndr). La difesa era sicuramente il tallone d’Achille, però quando parliamo di reparto non si deve solo pensare appunto al reparto, ma a tutta la squadra perché tutti difendono così come tutti vanno in pressione e attaccano. L’arrivo di Sousa è stato dal punto di vista della fase difensiva foriero di buone nuove perché ha blindato molto la difesa, ha cambiato qualche pedina e la squadra ne ha beneficiato riducendo la media di gol incassati, che era davvero preoccupante”.

E un po’ il problema che ha anche il Torino avendone subiti 35 in 29 partite e tra l’altro non è una squadra che ne faccia moltissimi, finora 30.
“Credo che il vero problema del Torino sia la mancanza di un bomber di razza e qualche disattenzione in fase difensiva”. 

Il Torino nelle ultime tre partite ha perso con Napoli e Roma e pareggiato con il Sassuolo con qualche rimpianto. Vedendola a distanza la squadra di Juric le sembra in un momento non troppo brillante?
“Venendo dal Sud mi verrebbe da dire, scaramanticamente, visto che ha perso ultimamente con squadre del Sud che ci sarebbe da ben sperare, ma battute a parte credo che al di là di quelli che possono essere dei momenti, più o meno felici perché le partite sono sempre combinazioni, il Torino riflette fedelmente il carattere del suo allenatore Juric. che sta facendo un signor campionato. Il Torino è una squadra che va assolutamente presa con le molle. La Salernitana è in un momento positivo, ma oggi sarà un banco di prova importantissimo in ottica salvezza”.    

Quali “armi” ha la squadra di Juric da sfruttare contro la Salernitana?
“Le solite: la fisicità, l’aggressività e la grande densità che fa a centrocampo. Insomma, ciò che è stato il leitmotiv  della stagione può mettere in difficoltà la mediana avversaria. Penso che le squadre si schiereranno a specchio e quindi sarà una sfida che si deciderà soprattutto a centrocampo”.

Si può dire che la Salernitana è di fatto fuori dalla lotta per la salvezza?
“No, non solo per l’aritmetica o per scaramanzia. Se il Verona, che è terzultimo e ha 23 punti, non avesse vinto con il Sassuolo e pareggiato con il Napoli ci sarebbero stati dieci punti con nove partite da giocare, anche se non c’era l’aritmetica comunque c’era una bella ipoteca sulla salvezza, invece i punti sono 6 e in più ci sono tanti scontri delicati, diretti e indiretti. Quando dico indiretti significa che ci sono  squadre che si affrontano per i rispettivi obiettivi oppure che giocano con avversari che puntano a traguardi diametralmente opposti, come il Verona con il Napoli. Credo che il discorso salvezza sarà aperto quantomeno per altre due-tre o pure quattro partite, anche se mi auguro che la Salernitana raggiunga l’aritmetica salvezza il prima possibile”.

Il Torino ha ancora possibilità di arrivare al 7° posto che potrebbe portarlo ai preliminari di Conference League?
“Dico di sì perché sono rimasto stupito dalla cammino della squadra che oggettivamente non partiva con i favori del pronostico per quanto riguarda l’obiettivo del 7° posto. Però la marcia della truppa di Juric è stata continua  e costante per tutto l’arco della stagione, a parte, ripeto, momenti di défaillance che fanno parte di un campionato, se a questo si aggiunge che le maggiori accreditate per determinati traguardi stanno o hanno avuto dei momenti molto più lunghi di défaillance credo allora che il Torino abbia ancora tutte le chance per arrivare al 7° posto”.

Si ringrazia l'inviato Eugenio Marotta del Mattino per l’intervista rilasciata a TorinoGranata.it