ESCLUSIVA TG – Fiore: “Parolo e Quagliarella: due buoni rinforzi per il Toro”
Stefano Fiore è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fiore è un ex centrocampista che militò nel Torino dal 2006 al 2007, attualmente è scouting per il settore giovanile dell’Udinese. Con lui abbiamo parlato del mercato della sua ex squadra.
Da ex centrocampista e da dirigente sportivo quali rinforzi devono essere messi a disposizione di Ventura un modo che la squadra possa competere su tre fronti?
“Sicuramente la rosa va ampliata perché il Torino dovrà giocare su più fronti rispetto alla passata stagione e dovrà non solo essere competitivo, ma avrà l’esigenza di far rifiatare i giocatori dovendo far fronte a tre impegni alla settimana. A centrocampo servono uomini che facciano gol perché lo scorso campionato aveva una gran coppia d’attacco con Cerci e Immobile e quest’anno non ha più Ciro e non si sa se Alessio resterà. Per questo motivo, secondo me, ci vuole un centrocampista che sia più offensivo che difensivo, infatti la squadra in difesa è sistemata, mentre servono uomini che segnino”.
Un nome di un giocatore per il centrocampo?
“Dipende dalla tipologia di giocatore che può prendere il Torino, ma un centrocampista che ha le qualità di Parolo sarebbe un buon innesto ed è un calciatore che è acquistabile dalla dirigenza granata”.
Quindi lei si orienterebbe più su un italiano?
“Io sono per gli italiani, anche se in questo momento nel nostro panorama calcistico non ci sono così tanti giocatori di un certo valore e chi li ha se li tiene ben stretti. Prima ho fatto il nome di Parolo perché è un uomo-mercato e il Parma può privarsene, ma si vedrà. Probabilmente il mercato estero può offrire una maggiore scelta in questo frangente perché il calcio italiano sta vivendo una fase un po’ complicata. Il Toro deve prendere giocatori importanti e quindi è forse più facile trovarne di già pronti all’estero”.
Con gli stranieri però c’è il problema che devono inserirsi e di solito hanno bisogno di più tempo per farlo.
“Sì, questo è il risvolto della medaglia. Purtroppo in ogni tipo di scelta ci sono i pro e i contro, certamente un giocatore italiano dà meno problemi da questo punto di vista, però può costare di più. Il Torino dovrà fare una ricerca accurata e seguire le indicazioni di Ventura”.
Per quel che riguarda l’attaccante ci vuole uno che vada in doppia cifra, chi suggerirebbe?
“Sicuramente sì, Immobile lo scorso anno ha fatto un campionato straordinario e non sarà facile sostituirlo. Il Toro adesso è una realtà importante e non può prescindere da un attaccante che sia all’altezza, pur tenendo presente che deve avere le caratteristiche economiche in linea con i parametri che si è data la società. Magari non arriverà un giocatore che segnerà ventidue gol, ma dovrà avvicinarsi parecchio a questa cifra. Suggerire un nome è difficile, però il Torino è stato molto bravo a puntare su Immobile e quindi un attaccante di spessore internazionale magari fra quelli che ha la Juventus in uscita, come Quagliarella, farebbe al caso, di certo è un giocatore importante. Anche Gabbiadini lo è, però tutto dipende dalla cifra che il Toro può e vuole spendere”.
Cambiando argomento e parlando di lei, sta iniziando una nuova avventura con l’Udinese, vero?
“Sì, sono talent scouting nazionale dei giovani per la società friulana. E’ un’attività che mi stimola molto, perché in questo momento c’è bisogno di lavorare in questo senso, vista anche la magra figura che abbiamo rimediato al Mondiale. Nei prossimi anni bisogna individuare dei giocatori giovani di prospettiva e lavorarci su in un determinato modo, non solo per l’Udinese, ma in generale per il panorama calcistico italiano”.
Scoverà talenti solo in Italia o anche all’estero?
“L’idea iniziale è quella di scandagliare il territorio italiano, a livello giovanile finora l’Udinese ha sempre lavorato bene guardando soprattutto all’estero, ma da quest’anno e in futuro si cercheranno giovani in Italia, quindi ci concentreremo sul nostro territorio”.