ESCLUSIVA TG – Carbone: “6° posto? La classifica è corta, il Toro se gioca come sa può”
Benito Carbone è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Carbone, attualmente è l’allenatore della Pro Sesto che milita in serie D nel girone B, cresciuto nelle giovanili granata ha indossato la maglia del Torino dal 1988 al ‘90 e nella stagione ‘93-‘94. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra e della possibilità che ha di arrivare al sesto posto per partecipare anche nella prossima stagione all’Europa League.
Il sesto posto al quale aspira il Torino è l’ultimo che può dare l’accesso all’Europa League e oggi attorno a quella posizione gravitano in due punti Sampdoria, Napoli e Fiorentina, ma i granata rispetto a queste tre squadre sono più o meno forti?
“Sulla carta come rosa sono meno forti, ma il calcio insegna che tutte le partite vanno giocate e quest’anno il Toro ha dimostrato che quando gioca come sa fare può vincere contro chiunque. Io non metterei per scritto che Fiorentina, Sampdoria o Napoli arriveranno sicuramente al sesto posto, la classifica è corta e il Toro deve lottare per questo obiettivo. Non è sicuramente facile, però se la squadra fa delle belle partite, come è già successo più volte quest’anno, e i giocatori seguono l’allenatore come hanno fatto finora possono conquistare punti utili. Per quel che riguarda il Napoli la situazione è delicata perché ha praticamente l’obbligo di arrivare terzo visto che già lo scorso campionato ci arrivò e se non ci riuscisse questa sua stagione sarebbe fallimentare, però al momento è quinto con quarantasette punti e ne ha cinque in meno della Lazio che è terza”.
Il Torino in questo mese d’aprile ha cinque impegni importanti con Atalanta, Roma, Sassuolo, Juventus e Palermo, accumulare un bel bottino di punti è quasi un obbligo per rimanere in corsa per il sesto posto?
“Al di là degli avversari che il Toro incontrerà, in serie A le partite non sono mai facili e lo abbiamo visto anche per la Juventus che è prima in classifica, ma di gare facili non ne ha avute neppure quando ha affrontato squadre cosiddette “piccole”, infatti anche con queste formazioni al massimo ha vinto qualche volta tre a zero, ma il più delle volte non è andata oltre ai due gol di scarto, solo con il Parma ha fatto una goleada segnando sette gol e non subendone nessuno e con il Verona quando ha vinto quattro a zero. Questo sta ad indicare quanto sia difficile il nostro campionato di serie A e nel calcio di oggi tutte le squadre sono molto preparate a livello atletico e tattico e quindi la differenza la fa la qualità dei giocatori e in questo momento la Juventus ha una qualità nei giocatori molto più alta di quella di tutte le altre squadre. Non essendo le partite facili per nessuno il Toro ancora una volta deve dimostrare di essere sempre sul pezzo, di non dare nulla per scontato perché affrontare l’Atalanta, il Sassuolo o la Juventus in questo momento è la stessa cosa”.
Tutti parlando del Torino sono propensi a guardare le squadre che lo precedono e a pensare al sesto posto, ma Milan, Genoa, Inter e Palermo sono a ridosso, i granata si devono guardare anche alle spalle?
“Assolutamente sì, perché fare passi falsi e non dare continuità ai risultati positivi in questo frangente significa perdere terreno soprattutto se le inseguitrici corrono. Potrebbe anche succedere. Al di là del Palermo, che è la rivelazione di questo campionato, Milan e Inter, anche se sono in difficoltà, ancora ci credono e hanno anche rose competitive e il Genoa deve recuperare la partita con il Parma. Il Torino deve stare molto attento e cercare di non commettere errori in queste partite è fondamentale. Il Toro deve sicuramente guardare avanti perché è sempre meglio fare così, anche per dare un segnale forte e far capire che si è proiettati verso l’obiettivo che si vuole raggiungere, però allo stesso tempo deve stare attento a chi è dietro e non fare nessun passo falso altrimenti poi diventa veramente dura”.
Alla luce dei ragionamenti fatti, il Torino, che deve recuperare sette lunghezze per arrivare al sesto posto, può obiettivamente farcela o è solo una speranza di tutto l’ambiente granata?
“Il Torino non deve fare tabelle ipotizzando di vincere tutte le prossime dieci partite oppure sette e pareggiarne tre, ma deve affrontare partita dopo partita, come ha fatto finora dimostrando in campo di non essere inferiore a nessuno, almeno sotto l’aspetto della voglia di vincere, della grinta, dell’aggressività e dell’organizzazione del gioco che l’ha contraddistinto in quasi tutte le gare quest’anno. Avendo una giusta mentalità e facendo più punti possibili il Toro può risalire la classifica”.
Quale giocatore granata può fare la differenza in questo finale di stagione?
“Il Torino ha degli ottimi giocatori, ma, secondo me, la forza di questo Toro sta nel collettivo e Ventura ha sempre lavorato sul gruppo coinvolgendo tutti e facendoli sentire importanti in modo che rendessero al massimo delle possibilità, neppure quando c’erano Cerci e Immobile ha puntato solo sulle individualità, di conseguenza farà così anche per le prossime dieci partite”.
Cambiando argomento, da poco è il nuovo allenatore della Pro Sesto che cosa l’ha spinta a sposare questo progetto?
“Da quindici giorni alleno la Pro Sesto, stiamo facendo abbastanza bene e l’obiettivo è quello di salvarci in modo da programmare al meglio la prossima stagione per ritornare nel calcio professionistico, questo mi ha spinto ad accettare la chiamata dei dirigenti del club: l’importante progetto che hanno. La programmazione della società mi ha fatto gola, era ciò che stavo cercando poter costruire qualche cosa di bello. Oggi siamo al dodicesimo posto con quaranta punti e mancano sei partite alla fine, come dicevo l’obiettivo è salvarci, credo molto in questo gruppo e in questi ragazzi che mi stanno seguendo alla grande e ci sono stati dei miglioramenti evidenti a tutti sotto l’aspetto del gioco, dell’intensità e del carisma, quindi sono felice di come si stanno comportando i miei giocatori. Non do per scontata la salvezza, perché nel calcio può succedere di tutto, però sono sicuro che possiamo arrivare a salvarci, non dico tranquillamente, sarebbe presuntuoso, ma ce la faremo. Mi interessa moltissimo programmare un’annata da protagonisti la prossima stagione per riportare questo club fra i professionisti come merita, ci proveremo con l’intento di scrivere una bella pagina della storia di questa società”.