ESCLUSIVA TG – C. Sala: “Derby difficile, la Juve non può più sbagliare e il Toro non deve più perdere punti ”

31.10.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
ESCLUSIVA TG – C. Sala: “Derby difficile, la Juve non può più sbagliare e il Toro non deve più perdere punti ”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Claudio Sala è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Sala, vinse uno scudetto con il Torino nel 1976 e una Coppa Italia nel 1971, indossò la maglia granata dal 1969 al 1980 e poi nel 1989 allenò la prima squadra. Con Sala abbiamo parlato del derby.

Un derby particolare perché Juventus e Torino hanno entrambi da farsi perdonare più di qualche cosa dai propri tifosi. Che tipo di partita si aspetta?

“Sarà una partita difficile per entrambe le squadre, ma più per la Juve che per il Toro. Non capitava da tantissimo tempo che il Torino potesse giocarsi un derby con qualche punto in più in classifica (tre, ndr). La Juventus è la squadra che ha maggiori difficoltà, ma il Torino nelle ultime due gare ha preso sei gol e non è da lui. I bianconeri non possono sbagliare la partita e devono cercare di realizzare il massimo e i granata non devono più perdere punti, com’è successo ultimamente poiché hanno fatto due punti in quattro gare. E’ un match delicatissimo per entrambi e in più è un derby, quindi si tratta di una partita molto sentita”.

Il fatto che si giochi allo Juventus Stadium è uno svantaggio per il Torino e che Chiellini sia squalificato lo è per i bianconeri?

“Mah, che non giochi Chiellini può essere un vantaggio per il Torino e per quello che riguarda lo Stadiun è un impianto particolare e ci sono quarantamila persone che tifano Juve e duemila o poco più che tiferanno Toro. Quindi anche tutto questo rientra nella considerazione che si tratta di una partita difficile, oltre ai problemi che abbiamo evidenziato prima. Non so da quanti anni la Juve non si ritrova in una posizione di classifica così in basso dopo dieci giornate (undicesimo posto in coabitazione con il Chievo, ndr) e distante anni luce dalle prime posizioni e penso che difficilmente potrà rientrare nella corsa allo scudetto perché è troppo distante. Questo è un campionato particolare e anomalo e potrà succedere di tutto, di conseguenza qualunque squadra che adesso si trova ai vertici della classifica potrebbe vincere lo scudetto”.

Il Torino nelle prime quattro partite aveva conquistato dieci punti, poi nelle successive sei quattro. Ci sono stati e continuano a esserci tanti giocatori infortunati in difesa e a centrocampo, questo spiega il calo della squadra e il fatto che subisca molti gol?

“Potrebbe anche spiegarlo. A mio avviso il Torino ha un giocatore determinante che si chiama Bruno Peres che parte da difensore, ma è come se fosse un attaccante. Le azioni più pericolose del Torino per le squadre avversarie passano quasi tutte da Peres e l’ha dimostrato anche nell’ultima gara con il Genoa, infatti, quando è entrato in campo a dieci minuti dalla fine, recupero compreso, si è messo in mostra costruendo l’azione sulla fascia e facendo fare l’autogol, un pochino rocambolesco, a Tachtsidis. Peres è un giocatore determinante che non si può lasciare fuori senza pensarci su tre volte, ma d’altra parte c’è l’esigenza di effettuare un po’ di turnover poiché con quella di oggi si sono disputate tre partite in una settimana, però quando Ventura fa turnover la squadra comincia ad avere delle difficoltà in più”.

Con il Genoa, infatti, non ha giocato Quagliarella e Baselli e Peres sono entrati solo nel finale, quindi Ventura mercoledì stava già pensando al derby.

“Assolutamente sì, le scelte relative alla formazione di mercoledì erano in funzione anche del derby. Era una partita pericolosa quella con il Genoa perché si giocava tre giorni prima e un infortunio o un’ammonizione che poi può diventare espulsione avrebbe privato la squadra di un giocatore per il derby. E’ anche giusto preservare i giocatori che sono determinanti, adesso vediamo che cosa succederà questa sera, però il Torino troverà la rabbia della Juve che non sarà disposta a concedere niente. Il Toro il campionato scorso ha sfatato il tabù che non lo vedeva da tempo immemorabile vincere un derby, ma le motivazioni non mancheranno. Secondo me, la squadra che rischia di più è la Juventus”.

La convince di più la coppia d’attacco formata da Quagliarella e Maxi Lopez oppure quella Maxi Lopez-Belotti o, altra opzione, Quagliarella-Belotti?

“Quagliarella-Maxi Lopez, ma è ovvio che gli attaccanti siano alternati facendo un po’ di turnover, però questi due calciatori hanno già giocato spesso insieme e ognuno conosce bene i movimenti dell’altro, mentre le altre coppie hanno bisogno ancora di rodaggio”.

Nel Torino Baselli è stato il giocatore arrivato in estate che più si è messo in luce e ha colpito positivamente, secondo lei è pronto per dare un quid in più alla squadra e per essere convocato in Nazionale?

“E’ importante per gli inserimenti con e senza palla che hanno fruttato anche gol determinanti. Sicuramente può dettare le geometrie del gioco a centrocampo e non va dimenticato che trova facilmente la via del gol, quindi è un centrocampista determinate rispetto agli altri che non hanno queste sue caratteristiche”.

Qualche tifoso ha puntato il dito contro Padelli che non è sempre stato impeccabile in occasione di alcuni gol subiti, avrebbe bisogno di un turno di riposo?

“I momenti di flessione capitano a tutti. Padelli oltretutto fa il portiere, un ruolo delicato e difficile, ma, secondo me, non deve essere mandato in panchina, sarebbe la cosa peggiore. Bisogna concedergli fiducia perché ha le potenzialità e i mezzi per uscire da questa situazione. Non è facile perché, ad esempio, sul primo gol di Laxalt qualche responsabilità sulla mancata uscita ce l’ha, è evidente, ma sugli altri due gol non poteva farci niente. Ogni tanto s’incolpa Padelli per i gol presi, ma non sempre merita le critiche che gli sono rivolte, anche i difensori commettono degli errori”.

Tornando allo specifico del derby, dalle sue parole si deduce che il risultato è aperto, giusto?

“Il risultato del derby è assolutamente aperto, ma attenzione alla cattiveria agonistica della Juve. Metteva cattiveria agonistica anche nelle altre partite e a maggior ragione in questa, perché il contesto è difficile e la squadra deve uscire da una posizione in classifica estremamente delicata. Il Torino deve temere la Juventus perché è ferita nell’orgoglio, non può esserci una Juve all’undicesimo posto”.

E’ un derby di metà classifica, decisamente insolito.

“Sì, però la metà classifica del Torino nell’eventualità di una vittoria potrebbe rappresentare una rampa di lancio, mentre per la Juventus la vittoria servirebbe a innalzare un po’ il morale, ma, secondo me, non basterebbe per inserirsi nel discorso scudetto. Si tratta sempre di un derby, quindi nessuno vuole perdere”.