ESCLUSIVA - Sandro Cois: "Toro e Fiorentina, chi perde rischia"
La passione per il calcio è rimasta la stessa, anche adesso che si sdoppia nel ruolo di Direttore Tecnico e allenatore dei Giovanissimi al Margine Coperta. Sandro Cois è uomo di pallone e la dimensione del calcio giovanile, in una società storica dell'area di Montecatini, la stessa che ha lanciato Giampaolo Pazzini e Federico Pisani (l'attaccante dell'Atalanta morto in un tragico incidente stradale), in questo momento è perfetta. Ma non dimentica i suoi due grandi amori, il Toro che l'ha fatto crescere e lanciato nel calcio che conta e la Fiorentina che lo ha consacrato. Scegliere non è facile, ma lui può immaginare la partita con occhio distaccato.
"Sono due tifoserie molti simili e molto calde, due società che hanno dato tanto e vinto tanto. Normale che vogliano tornare ai loro fasti e che gravitino aspettative importanti. La loro dimensione deve essere l'Europa, pur con tutta la concorrenza che esiste adesso in serie A".
Europa che il Toro aveva conquistato, se l'è giocata male?
"Sulla carta no, la passata stagione ha fatto un campionato straordinario e bene ha fatto il presidente a confermare la squadra in blocco ma evidentemente mancava ancora qualcosa. Diverso oil discorso per la Fiorentina che in estate ha dovuto praticamente rifondare, lo ha fatto bene ma ci vorrà del tempo".
Amici fuori e i tifosi lo dimostreranno di nuovo domenica. Ma in campo che partita sarà?
"Tesissima, non sarà semplice. Entrambe devono vincere, perché chi mancasse i tre punti rischia grosso. Parlo soprattutto dei due allenatori, entrambi in una situazione particolare".
Mancherà sicuramente Belotti e probabilmente Chiesa. Chi ci rimette di più?
"Una bella lotta. Belotti è determinante non solo per i suoi gol ma anche per il gioco complessivo del Toro, è uno dei pochi se non l'unico a fare la differenza. Come Chiesa che secondo me rappresenta almeno il 40% del gioco della Fiorentina, quando sta bene".
Fuori Belotti, dentro Zaza. Sembrava la soluzione più logica eppure non sarà così. Come la vedi?
"Da fuori difficile giudicare, ma a Genova non ha giocato e chi meglio di Mazzarri per capire se è in grado visto che lo vede tutti i giorni? Un buon giocatore, io lo metterei ma se non gioca vorrà pur dire qualcosa..".
Il centrocampo è stato il tuo mondo. Chi vedresti bene per far ragionare la mediana granata?
"L'unico in grado mi sembra Lukic che ha sicuramente i mezzi per giocare da regista. Ma mi sembra uno che non riesce ad esprimere in campo il suo potenziale, che pure sarebbe buono".
Tu segui il Settore Giovanile, spesso andate in giro per tornei. Siamo davvero in una fase di rinascita importante per il nostro calcio come dimostrano giocatori come Zaniolo, Tonali, lo stesso Chiesa?
"A me piace e dà soddisfazione, anche qui ci sono diversi giocatori bravi e li stiamo preparando al futuro. In generale Under 17 e Under 21 stanno esprimendo un bel gioco, ma tutto il lavoro fatto dallo staff azzurro sta cominciando a pagare e lo vediamo con la squadra di Mancini. Però io ricordo che quando ho vinto l'Europeo con l'Under come compagni avevo Inzaghi, Bonucci, gente che poi ha vinto la Champions. Ci sono giovani forti, ,ma mancano le personalità, come Totti, come Del Piero...".