Carlo Nesti a Radio Vaticana – Avellino e la solidarietà – L’avanzata del Sassuolo
Avellino: quando c’è diffidenza anche verso la solidarietà
“E’ successo che la squadra di calcio dell’Avellino - dice Carlo Nesti, al Direttore della Radio Vaticana Italia Luca Collodi, nella rubrica “Non solo sport” del lunedì, alle 12,35 - abbia presentato la maglia benefica, per la partita contro l’Ascoli, con la scritta “Benevento”, una rivale storica del club irpino. Benevento, infatti, è stata colpita dall’alluvione, e sia i tifosi, sia il club dell’Avellino, in questo caso, sono andati ben oltre i motivi che separano le 2 città. Il principale quotidiano sportivo del nostro paese ha sottolineato che è come se il Pisa, per una volta, indossasse una divisa con la scritta “Livorno”, o l’Atalanta una divisa con la scritta “Brescia”: ipotesi, nell’Italia ancora dei Comuni, dei campanili e delle contrade, da fantascienza. E’ successo, poi, che questa scritta sia diventata “Alzati Sannio”, con il logo della Caritas. A quel punto, c’è chi ha visto nell’inatteso cambiamento un segnale di resa, verso quei tifosi dell’Avellino più estremisti, che si sono scatenati sul Web, e non hanno apprezzato il nome “Benevento” sulle maglie dei giocatori. Ora, che la sindrome del sospetto, e il culto della dietrologia siano ben radicati nel nostro paese, è arcinoto, e spesso utile, per scoprire ciò che, di brutto, si vorrebbe nascondere. Ma la diffidenza verso la solidarietà, espressa, comunque, con una scritta dedicata da Avellino a Benevento, in una forma più generale, e con il logo incontestabile della Caritas, mi sembra, francamente, esagerata. E’ giusto lanciare un appello: in questi tempi agitati, cerchiamo sempre, fra noi, quello che ci unisce, e non quello che ci divide”.
Fra le provinciali, tocca al Sassuolo sedersi al tavolo delle grandi.
“Il Sassuolo fa parte del ristretto gruppo di squadre, non appartenenti a città capoluogo di provincia, che comprende anche Carpi, Casale, Cesena, Empoli, Lecco, Legnano e Pro Patria, capaci di raggiungere la Serie A a girone unico. Direi che rappresenta il compromesso ideale fra una grande proprietà, e le risorse del territorio. Sassuolo, infatti, con i suoi quasi 41 mila abitanti, a 16 chilometri da Modena, è il “cuore” dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, che ha conosciuto una fortissima espansione nel dopoguerra. Il patron è Giorgio Squinzi, amministratore unico di Mapei, leader mondiale di adesivi, sigillanti, e prodotti chimici per l’edilizia, e presidente della Confindustria. La squadra è nata nel 1920, e Squinzi ha cominciato ad appoggiarla nel 1983, entrando e uscendo dalla porta, a seconda dei periodi. L’artefice della promozione in Serie A, nel 2013, è l’allenatore Eusebio Di Francesco, e la sua storia personale passa anche attraverso i positivi esami di coscienza di Squinzi. Lo aveva esonerato, infatti, nel gennaio 2014, salvo riaffidargli l’incarico a marzo, per la serie: sbagliare è umano, e sbagliando, si impara. Sicuramente, è stato molto importante per il Sassuolo godere dei contatti ad alto livello del patron, e, in particolare, della sinergia con la Juventus (vedi Berardi e Zaza). Insomma: il Sassuolo non è un miracolo, ma una realtà, frutto della programmazione, e, attenzione, senza mai spese folli, come potrebbe far pensare la presenza di Mapei”.
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