Addio Mondo, l'ultimo apache del calcio ci ha lasciato

29.03.2018 10:04 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Addio Mondo, l'ultimo apache del calcio ci ha lasciato
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il mondo del calcio, in particolare Torino Fiorentina e Atalanta, piange Emiliano Mondonico, prima giocatore e poi allenatore di lungo corso. Non è riuscito a superare il ritorno della malattia, sulla quale non aveva nascosto nulla, combattendola insieme a tutti noi.

Resterà indelebile nella storia del calcio quella sua sedia alzata nella finale di Amsterdam della Coppa Uefa, che vide il Torino soccombere all'Ajax, senza peraltro perdere. La squadra olandese, all'epoca, era una vera forza europea.

Mondonico fu l'erede di Gigi Meroni al Torino, non solo per la classe in campo, ma anche per la sua estrosità, uno che si fece espellere in una partita per andare a vedere un concerto dei Rolling Stones, ma amava anche i Beatles. Rappresentava il calcio della beat generation, coloro che s'inventarono qualcosa di diverso, meno convenzionale e più estroso, come l'Olanda di Cruijff. Un po' per causa sua, purtroppo non emulò Meroni, perchè ebbe più successi da allenatore che da giocatore.

Un tecnico che amava parlare di calcio di fronte a pane e salame e spesso discuteva del suo ambiente come una riserva indiana, dove gli apache dovevano cercare di battere gli yankee. In poche parole chi non aveva i soldi delle cosiddette big doveva inventarsi qualcosa per non essere soggiogati.

Mondonico era un uomo di campo, anche se ultimamente era diventato un commentatore, anche scomodo, ma sempre sincero e mai allineato nel dire, non dire. Giocatore del Torino e poi allenatore, fu anche mister della Fiorentina, la sua squadra del cuore. Firenze gli ha addirittura intitolato una via quando Mondonico era ancora in vita.

In questo periodo, dove si contano scomparse illustri, c'era un posto riservato anche per il Mondo, che di lassù ci saluta e ci dice di non piangere, ma di combattere, come ha sempre fatto lui.

Ciao Mondo, come l'ultimo dei Mohicani sei andato oltre all'essere terreno e noi saremo al tuo fianco nel ricordo di un calcio che fu e che vorremmo tornasse. A pane e salame, con amicizia e tanta passione. Augh all'ultimo apache.