Ventura, un capolavoro

26.09.2014 08:48 di Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata twitter @ flavio_bacile
Ventura, un capolavoro
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© foto di Federico De Luca

Diamo a Ventura ciò che è di Ventura, vale a dire, quello di aver realizzato un capolavoro tattico a Cagliari.

Per la prima volta quest'anno ho visto un Toro che mi è piaciuto per 70 e passa minuti, questo non era successo nelle prime partite, dove i granata avevano faticato più del dovuto, soprattutto in fase di costruzione della manovra, ma anche come partecipazione corale alla stessa. A Cagliari un Toro diverso, profondamente diverso, e non sono certamente i tre giorni passati dalla partita contro il Verona ad aver prodotto questo cambiamento, ma scelte tattiche precise, un modulo che ha esaltato i due esterni, messo nelle migliori condizioni la difesa, che ha usufruito del lavoro sporco di Gazzi e Vives, e liberato l’estro dei tre offensivi.

Sembra poco, ma non lo è, perché la squadra di Ventura è cambiata persino nello spirito, non per niente il tecnico ha dichiarato che contro i sardi si è visto un Toro con la fame di vincere, dal primo all’ultimo minuto, aggiungo io, nonostante l’infortunio di Padelli, che avrebbe stroncato un altro Toro, ma non questo.

Difesa praticamente impeccabile, con il capitano, Glik, una spanna sopra gli altri, con Moretti e Maksimovic ampiamente positivi, difesa che è stata un punto di forza lo scorso campionato, e che nelle prime partite non aveva assolutamente entusiasmato, tanto da sembrare spesso in affanno. Sontuosi i due esterni, con Darmian a sinistra, che ha dimostrato perché è stabilmente in nazionale, e Bruno Peres, sulla destra, al suo esordio da titolare, in versione TGV, che ha dato mostra di quanto di buono ha nelle sue corde.

Deve però ancora migliorare molto, specialmente tatticamente, perché il campionato italiano resta dal punto di vista tattico il più difficile del mondo, ma a Torino con Ventura avrà tempo di farlo.

Già detto del centrocampo, con al centro Gazzi, frangiflutti inarrestabile e Vives che ha appoggiato spesso la fase offensiva, cosa che sa fare bene, e che dovrebbe fare con maggiore costanza.

Il gioiello però è stata la fase offensiva, con El Kaddouri, Sanchez Mino e Quagliarella capaci di creare almeno sette nitide occasioni da gol, condito da tutto quello che tatticamente devono fare gli avanti, movimento senza palla, sovrapposizioni, ricerca della profondità, dialogo stretto, ecc.

Se, si pensa che questa è solo la loro prima volta, c’è da sperare che si possa fare ancora meglio, con la crescita di intesa e fiducia. Bisogna quindi andare avanti su questa strada, senza però dimenticare che dalla panchina possono arrivare aiuti importanti, Gaston Silva, Pontus Jansson, Ruben Pèrez, Farnerud, e Martinez solo per fare alcuni nomi, anche perché, almeno per come la penso io, anche in Europa il Toro può fare tanta strada.Quanto alle critiche, vanno accettate se non hanno lo scopo di distruggere, e mi sembra che molte di queste fossero impostate in tale direzione, anche perché in tanti vogliono bene al Toro.

Personalmente avrei detto le stesse cose anche in caso di pareggio del Cagliari, perché finalmente ho rivisto il Toro giocare un buon calcio, con idee propositive, e con tutti gli uomini in campo pronti a “remare” verso la stessa idea di gioco. Se questo può essere il modulo giusto per le prossime partite onestamente non lo so, di certo se si gioca con le stessa intensità, di critiche, anche nelle sconfitte, ne arriveranno poche.