Toro, ora però basta parole
Una giornata quella del post-Colantuono purtroppo uguale ad altre già vissute: il nuovo Mister si presenta carico di buoni intendimenti, il Presidente visibilmente teso e contrariato per l'andamento del Campionato ed il Direttore Sportivo quasi muto ed attonito.
Insomma non propriamente un quadretto incoraggiante ... ma forse qualche cosa di diverso questa volta c'è.
Partiamo dal Mister.
Calmo, risoluto, non fa proclami ma nemmeno mette le mani avanti, da subito l'impressione di essere una persona autorevole e preparata e non racconta "balle": "No il Toro non l'ho visto se non in un paio di partite. La prima a Grosseto, quella con il Lecce (squadra che ha allenato) e qualche riflesso filmato".
Appare uomo scafato e convinto dei suoi mezzi, con poco da perdere, nel senso che non si cura delle conseguenze di un eventuale fallimento, perchè non lo prende in considerazione e non per lucida follia, semplicemente per convinzione nelle proprie capacità.
Ci sembra un buon inizio, che potrà anche servire a mitigare le insicurezze della squadra ... insicurezze diremmo, smascherate da prestazioni sottotono mai come questa volta palesemente in contrasto con il vecchio Mister.
In effetti chi esce sconquassato da questo cambio di guida tecnica, paradossalmente, non è Colantuono ma la squadra stessa, divisa e colpevolmente suicida.
Il Presidente.
Finalmente - non ce ne voglia il collega che si ritrova oggi in una situazione delicata figlia di una leggerezza se non forse di un ... fraintendimento e che rischia di fare la fine del vaso di coccio fra quelli di ferro - dicevamo finalmente la società risponde agli attacchi che gli arrivano da più parti.
La vicenda Sereni - Ienca, vera o falsa che sia ha messo la parola fine al modus operandi dell'ultimo anno: incassare le critiche senza mai reagire.
Dispiace per chi ha riportato la notizia del "litigio" perchè oltretutto è uno dei più obiettivi e teneri critici del Toro, ma in qualunque caso la reazione ha fatto capire che certe situazioni non si devono più ripetere.
Cairo è stato chiaro: "Qua escono tutti gli spifferi possibili" e sono anni che capita aggiungiamo noi.
Le parole di Cairo vogliono dire basta alle critiche esagerate e basta ai comportamenti infantili ed interessati che evidentemente qualcuno mette in atto.
Ora quindi abbiamo al comando tecnico una persona che non la "butta sulla grinta" ma sul gioco ed una società stufa di essere criticata a prescindere e reattiva nei confronti delle bizze di qualcuno.
I prossimi giorni ci diranno molto sulle eventuali responsabilità della squadra: chi resterà fuori sarà fra i colpevoli e se la squadra risorgerà magicamente probabilmente la parte della lavagna con la scritta "buoni" rimarrà deserta.
Alla fine però l'unica cosa che realmente interessa ora e che si torni a vincere discretamente in fretta e che il gioco della squadra non sia solo più fatto di passaggi fra difensori.
Il Gallipoli di Giannini attende i granata per il primo responso ... già il Gallipoli mica il Paris St. Germain.
GMC