Torino, non tutti i mali...

26.09.2009 08:12 di Marina Beccuti   vedi letture
Torino, non tutti i mali...
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© foto di Giacomo Morini

Alberto Fassina

Non tutti i mali vengono per nuocere è il proverbio che ci viene automatico citare pensando a Di Michele squalificato e Colantuono obbligato a schierare un attacco alternativo a quello fin qui utilizzato. La necessità di sostituire il capitano e verificare la capacità della squadra di rendersi pericolosa sotto porta senza il giocatore che, quando è in giornata può scardinare con le proprie giocate imprevedibili qualunque difesa della serie cadetta, è per noi un'occasione d'oro per l'allenatore granata. Le ragioni sono molte, e in testa all'elenco collochiamo la lunghezza del torneo, in relazione all'età ed al tipo di gioco che Di Michele deve per forza attuare ( tagli ed accelerazioni con la palla in velocità ) per rappresentare quel pericolo che altrimenti smette di essere. Subito dopo, ci soddisfa che quest’opportunità si presenti non per infortunio ma per squalifica, e in ogni caso consenta un temporaneo stop al numero dieci granata. Siamo suoi grandi estimatori e rimasti molto soddisfatti quest’ estate nell'apprendere che David sarebbe rientrato nella rosa del Toro. Poi il mister gli ha affidato la fascia di capitano e lui ha espresso a parole e dimostrato con impegno e responsabilità la voglia di condurre per mano questa squadra nel campionato di B. Quello che un vero leader deve fare insomma, ciò che a Rosina non è riuscito, per tutte le ragioni dette e ripetute ma dove, fra tutte, la giovane età non è stata forse rimarcata a sufficienza. Proprio la cessione di Alessandro allo Zenit ha amplificato notevolmente il nostro apprezzamento del rientro alla base di David. Ci siamo detti che per lo meno, uno coi piedi raffinati era rimasto. Leader dicevamo, una razza difficile da gestire anche quando il rapporto giocatore-tecnico è collaborativo e quasi idilliaco. Sarebbe stato semplice per Colantuono dire al proprio capitano di prendersi una giornata o due di riposo, di coinvolgerlo in quel minimo e prudente turnover che un giocatore prossimo ai 34 anni deve comunque accettare? Se poi l'avvicendamento di un trascinatore dovesse essere richiesto dallo scadimento della sua efficacia là davanti, il terreno diventerebbe ancor più minato, forse il compito più difficile per un allenatore.

Per cui, confermiamo di essere curiosi di vedere all'opera uno schieramento diverso dal solito. Fosse per noi, proveremmo Vantaggiato insieme a Bianchi, chiedendo al primo di sacrificarsi un po' di più in fase di non possesso sul pressing ed i ripiegamenti in difesa e lasciando più libero da questo compito Rolando per averlo più lucido in mezzo all'area. Ma in fase offensiva vorremmo di nuovo vedere due centravanti vicino e dentro l'area, con antica continuità, ed il trequartista di turno recapitare palloni in area e dintorni. Staffetta Leon-Gasbarroni quando uno dei due dovesse esaurire le forze, ma fino a quando l'uomo in campo ha qualcosa da dare, cross,cross ed ancora cross. Bianchi di testa non è secondo a nessuno, però palloni giocabili bisogna dargliene almeno 6/7 a partita,finora questo non si è visto. Non dimentichiamo che l'anno scorso Rolando ha dato il meglio di sé quando gli si è affiancato Stellone. Speriamo di veder realizzato questo nostro desiderio, col Frosinone.