Torino, le pagelle finali. Moretti eterno, Glik impatto da vero Capitano

21.05.2014 09:06 di  Matteo Maero  Twitter:    vedi letture
Torino, le pagelle finali. Moretti eterno, Glik impatto da vero Capitano
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Finita la stagione, è tempo di tirare le somme per i giocatori granata. Quest'anno ho avuto il privilegio di valutare le prestazioni dei singoli partita per partita ed è dunque mio onore darne le valutazioni finali, al fine di inquadrare al meglio la stagione di ognuno, attrvaerso il solito voto numerico.

Oggi tocca ai Difensori. Questo è stata la difesa il reparto che più ha meravigliato, grazie a prestazioni solide e singoli le cui prestazioni sono state ben oltre le aspettative.

Glik (33 presenze, 2 gol): Capitano. Sembra scontato, ma non lo è. Kamil Glik è stato il miglior difensore della stagione granata. Il polacco è stato protagonista di una stagione in divenire, con moltissimi acuti (contro Fiorentina e Milan soprattutto) e qualche calo, più che giustificato perchè in concomitanza dei primi giorni di vita di sua figlia Marta. Quale uomo vero non sarebbe distratto da un evento del genere? Kamil è uno di quelli.  Un uomo vero, con personalità e grinta, velleità che si riflettono non solo in campo, dove in copertura raramente sbaglia, ma anche sulla sua militanza da capitano: malgrado fosse stato al suo primo anno con la fascia, ha "diretto" la squadra con il carisma del condottiero di lunga data. Infine, come dimenticare i suoi due gol, di cui uno più che decisivo contro Lazio in casa.

VOTO FINALE: 7

 

Moretti (35 presenze, 1 gol): L'eleganza dell'esperienza. Di solito, gli arrivi a basso prezzo sono accompagnati da più di una perplessità. Sarebbe disonesto non ricordare che intorno ad Emiliano Moretti i dubbi iniziali erano molti: 32 anni, reduce da ormai 4 stagioni al Genoa in cui ha avuto un calo progressivo, senza particolari motivazioni etc. Tuttavia, come spesso si ricorda, i pregiudizi spesso sono errati. Il numero 24 ha sfoderato una stagione a dir poco stupenda, condotta senza acuti nè eccessi, ma con innata esperienza, concretezza e linearità. Tecnicamente parlando si integra perfettamente nella difesa a affrontando con diligenza la marcatura e il disimpegno ed approcciando con incisività la fase di ripartenza. Impossibile individuare una partita in cui Moretti è stato insufficiente, così come una in cui si è reso assoluto protagonista. D'altronde, la costanza è il primo fattore che rende elegante (e mai "vecchia") l'esperienza.

VOTO FINALE: 7

 

Bovo (20 presenze, 0 gol): Sfortunato. Arrivato insieme a Moretti, Cesare Bovo doveva essere l'acquisto "più sicuro" dei due. Tuttavia, come spesso è accaduto durante la sua carriera, gli infortuni ne hanno minato il rendimento. Non a caso, quando si parla dell'ex Roma ci si chiede che giocatore sarebbe diventato se non fosse stato così fragile. Infortuni a parte, durante le 20 partite giocate ha soddisfatto le aspettative, rivelandosi utilissimo quando schierato, soprattutto in fase difensiva. Inoltre, il suo stato di forma a fine anno, finalmente accettabile, è stato importante per mantenere la solidità del reparto durante partite piuttosto importanti.

VOTO FINALE 6

 

Maksimovic (22 presenze, 0 gol): Immedesimato. Chi se lo aspettava? Arrivato a sorpresa dalla Stella Rossa intorno al 15 luglio, da subito è stato definito "il nuovo Bakic", ovvero un giocatore che non verrà mai utilizzato malgrado le buone prospettive. Invece, vuoi perché si è integrarto immediatamente nel gruppo e nelle logiche "Venturiane" oppure per gli infortuni di Bovo, Maksimovic ha giocato spesso e decisamente molto volentieri. Dapprima come centrale sinistro nella difesa a tre, ruolo che gli si addice particolarmente, dopodiché come terzino destro, dove non ha affatto sfigurato. Maksimovic, tecnicamente parlando, era l'elemento che mancava. Quantità al servizio della qualità, difesa al servizio dell'avanzamento delle linee, la classe al sevizio del Toro.

VOTO FINALE: 6,5

Rodriguez (6 presenze, 0 gol): Cameista. Nel cinema, un "cameo" è una scena in cui un attore più o meno famoso appare per pochi secondi, per poi non tornare più durante il film. Così si può anche sintetizzare la stagione del "Pelado": tanti camei, poca vera "recitazione". Gli infortuni ne hanno minato la continuità, ma sei presenze sono davvero poche per chiunque, al limte dell'invalutabilità.

VOTO FINALE: SV