Torino, la solita storia
Non è successo nulla, tutto come prima, ma le partite da giocare si sono assottigliate, ne sono rimaste solo tre, tre finali da giocarsi con un po' di angoscia in più. Il Toro è in bilico come un trapezista su una fune, se perde un attimo l'equilibrio precipita. Così le speranze dei suoi tifosi che domenica non hanno fatto mancare il loro supporto, coraggiosi e ammirabili come sempre. Ci domandiamo quanto merita il Toro questa gente. Quella granata è una squadra che gioca un solo tempo, va in vantaggio e poi subentra la paura di non chiudere la partita e di subire il gol, che puntualmente arriva. Il Siena aveva meno da chiedere a questo campionato e non è riuscita a pareggiare, sebbene ci sia andata vicina. Il Catania c'era riuscito ma Natali, che anche contro il Bologna ci ha provato, aveva segnato il gol vittoria. Il Bologna ha azzeccato la mossa Osvaldo, che ha dato più verve al suo attacco, dove Di Vaio non ha fatto molto, ma è riuscito a mettere comunque il suo sigillo su rigore.
Anche in questa partita c'è da discutere sull'arbitro, il rigore su Rubin probabilmente non c'era, ma almeno uno dei due gol annullati ha visto un fuorigioco millimetrico difficile da interpretare. Ma prendersela con gli arbitri è solo un alibi, perchè se i giocatori granata fossero più compatti in campo, tenendo la squadra più corta, non arriverebbero ad essere così spesso in fuorigioco, mettendo in difficoltà anche i direttore di gara. Giocare bene un tempo e non chiudere la partita, tornare in campo e farsi schiacciare dal Bologna, diretto rivale per la salvezza, non è colpa degli arbitri. Si ha l'impressione che, nonostante Camolese non lasci al caso nessun particolare, nemmeno lui possa cambiare la situazione, compromessa forse già nel ritiro estivo.
Le note positive riguardano Rosina, autore finalmente di un match degno della sua fama, anche Barone si è ben distinto e avrebbe meritato il gol, che ha cercato fino a che è rimasto in campo. Forse Camolese ha ritardato qualche cambio, Vailatti, che ben si era distinto a Firenze, avrebbe meritato un'altra chance, infatti quando è entrato il Toro è parso più vivace a centrocampo. Bene anche Natali e Colombo, meno brillanti Dzemaili e le due punte, Stellone e Bianchi. Comunque i processi li lasciamo alla fine del campionato, adesso conta solo salvarsi.