Torino, il mercato incombe

Prima la scelta dell'allenatore e poi a capofitto nel mercato. L'attenzione per il bilancio impedirà spese non in linea, ma all'occorrenza il presidente metterà mano al portafoglio per allestire una squadra che deve disputare un campionato di verti
04.06.2011 14:33 di  Elena Rossin   vedi letture
Torino, il mercato incombe
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Image Photo Agency

Pochi giocatori di proprietà, da valutare comproprietà e prestiti, qualche giocatore da vendere e molti da acquistare. Il Torino gioco-forza dovrà essere una delle società più attive di questo mercato estivo. Al momento però non può iniziare serie trattative, perché non è stato ancora deciso chi sarà il prossimo allenatore. I nomi che circolano - da Ventura a Sannino, attualmente in pole position, passando per Ficcadenti, Ballardini, Cagni, per arrivare a Zeman e Gasperini, questi ultimi decisamente più attenenti alla fantasia - sono possibili, ma in questo frangente la situazione è in continuo divenire perché sono moltissime, sia in A sia in B, le squadre destinate a cambiare allenatore, quindi di ora in ora le quotazioni dell’uno o dell’altro possono variare. Non è possibile comunque escludere che all’ultimo salti fuori un nome nuovo e che, con una staccata degna del miglior Valentino Rossi, passi davanti a tutti gli altri e finisca per accomodarsi sulla panchina granata.

E’ ovvio che fino a quando non sarà certo il nome dell’allenatore è impossibile intavolare trattative relative ai giocatori, ma se giungessero importanti offerte per qualche giocatore – i due che hanno maggior mercato sono Ogbonna, fresco fresco di convocazione in Nazionale, e Bianchi – si delineerebbero delle cessioni per far cassa. A prescindere da chi sarà il nuovo allenatore, il mercato del Torino ruoterà tutto intorno al budget che Cairo metterà a disposizione. E’ indubbio che il presidente dovrà mettere mano al portafoglio, perché il direttore sportivo non potrà allestire una squadra competitiva contando esclusivamente sui soldini che riuscirà a ricavare con le cessioni e per il resto arrangiarsi con prestiti o scambi. Sulla disponibilità di Cairo ad allungare qualche euro per il mercato ci sono segnali incoraggianti, il presidente sicuramente non si sarà sbilanciato a promettere cifre definite, ma sa che non potrà tenere la borsa chiusa e ragionevolmente interverrà al bisogno; nessuno però si illuda sulla possibilità di grosse somme perché l’attenzione nei confronti dei conti a posto e del bilancio sarà massima.

Il prossimo Torino dovrà essere allestito tenendo conto che sarà indispensabile trovare il giusto equilibrio fra giocatori di esperienza e giovani promettenti. Comun denominatore per tutti sarà l’aver voglia di emergere e di mettersi in discussione. Indossare la maglia del Toro dovrà costituire un onore da rispettarsi con la prestazione in campo. Giocare a Torino, sponda granata, non è né difficile né un peso, a patto che si compia il proprio dovere fino in fondo, chi lo ha fatto ne ha avuto in cambio eterno amore che anche a distanza di anni resta immutato, per conferme chiedere a Pulici, Zaccarelli, Junior, Annoni, Bruno, Ferrante tanto per fare qualche nome a caso, giusto i primi che vengono in mente.