Torino, forse è la volta buona
Sono sensazioni, suffragate anche da una certa realtà dei fatti, ma la squadra attuale granata sembra la migliore della gestione Cairo. Solida, formata da giocatori di buon livello tecnico e altri affamati di rimettersi in gioco, chi per un motivo chi per l'altro. Non sono parole di circostanza quelle dei giocatori, che in sala stampa raccontano di uno spogliatoio dove si vive una splendida armonia. Dal di fuori si ha l'impressione di vedere più amicizia del solito, ma soprattutto una causa comune: fare bene per la promozione. Ieri i giocatori tornavano negli spogliatoio della Sisport in gruppo dal pranzo, c'era la doppia sessione, dando l'impressione di essere uniti e sereni. Soprattutto c'è molta umiltà da parte loro, che nel calcio è una caratteristica che si sta quasi perdendo, eppure è una delle qualità che a volte fa vincere partite impossibili. Colantuono è un "ruspante" e ha dato questa immagine anche ai suoi giocatori, che con lui si trovano bene perchè ha improntato il rapporto sulla schiettezza. Petrachi è colui che ha dato la sferzata maggiore, scegliendo giocatori affamati ma con importanti lati umani. Barusso ne è un esempio, soprattutto quando ha raccontato di come è stato accolto bene nello spogliatoio, soffermandosi su Garofalo e l'amicizia che ne è nata: "Per lui sono un fratello". Quando si sta bene insieme nulla è impossibile.