Tirare le fila prima che sia troppo tardi
Archiviata l’eliminazione dalla Coppa Italia e a cinque giorni dall’inizio del campionato e a meno nove dalla chiusura del calciomercato, bisogna completare la rosa, perché altrimenti il Torino rimane la squadra incompiuta degli scorsi campionati e si rischia che alla fine l’obiettivo venga fallito per l’ennesima volta. E’ risaputo che manca un esterno destro, ma non solo. Infatti un terzino destro non guasterebbe ed è evidente che in attacco ci vogliono due calciatori capaci di interagire fra loro e di andare entrambi in doppia cifra. Tutto questo, ovviamente, se Ogbonna e Bianchi rimangono, altrimenti bisogna trovare anche due sostituti per loro.
Le due gare ufficiali con il Lumezzane e il Siena hanno chiaramente evidenziato che il lavoro svolto da Ventura è agli inizi e va portato avanti con tenacia e perseveranza. Il giro palla è ancora troppo lento e troppo pochi sono i palloni che giungono agli attaccanti, che non sono precisi nell’inquadrare lo specchio della porta. Ormai gli avversari hanno capito che mettendo un uomo davanti alla difesa e chiudendo gli spazi il Torino ha difficoltà ad aggirare la barriera davanti all’area e quindi il suo gioco si fa poco produttivo e quasi per nulla pericoloso. E’ altrettanto vero che non si può giudicare una squadra alle luce di due sole gare, per un primo giudizio serio e attendibile bisogna aspettare almeno di aver visto le prime cinque partite del campionato (Ascoli e Vicenza, in trasferta; Cittadella, Varese e Brescia in casa) nelle quali dovranno essere incamerati non meno di undici punti, questo non per mettere pressione all’allenatore e ai giocatori, ma perché gli avversari sono alla portata e, come è stato ampiamente evidenziato dal campo nelle scorse stagioni, i punti che vengono gettati al vento nel girone d’andata sono quelli che alla fine impediscono di tornare in A. E’ doveroso di conseguenza evidenziare senza mezzi termini e falso buonismo - che tanto poi nei momenti di difficoltà si tramuta in critica feroce che va sempre a colpire non solo il professionista, e questo può starci, ma anche la persona, e questo è ingiusto se non vi è palese mancanza nel fare il proprio dovere - quali sono le oggettive lacune di questo Torino, non per alimentare il disfattismo, ma per aiutare con critiche costruttive a centrare il doveroso obiettivo della serie A arrivandoci direttamente, quindi trovandosi il ventisette maggio al primo o al secondo posto.
Il discorso esterno destro è stato ampiamente sviscerato nell’ultimo periodo in quanto Pagano ha bisogno ancora di tempo per riprendersi completamente dall’operazione al calcagno e Stevanovic, molto migliorato rispetto allo scorso campionato, ma ancora discontinuo durante la partita, da solo non può reggere il ruolo, al massimo supportato da ragazzini di prospettiva, ma con esperienza ancora minore della sua. Rimanendo sulla stessa fascia, ma spostandosi al ruolo del terzino Darmian è un ragazzo capace, ma deve acquisire l’autorevolezza, che solo l’esperienza e l’età conferiscono, e D’Ambrosio non ha ancora superato l’involuzione della scorsa stagione, quindi anche in questo caso serve aggiudicarsi un rinforzo che metta al riparo da ogni evenienza in un campionato lungo e complesso come è quello della serie B. In attacco, anche se Bianchi dovesse rimanere, c’è il sospetto che non vi sia un altro giocatore, oltre appunto al capitano, in grado di garantire la doppia cifra. Qualunque sia la coppia d’attacco fin qui vista in allenamento e in partita non si nota appieno l’intesa, con continuo fraseggio per non dare veri punti di riferimento agli avversari. La squadra fa fatica ad arrivare davanti al portiere avversario e i singoli troppo spesso al momento del tiro finale non indirizzano la palla nello specchio della porta. Per arrivare al primo o al secondo posto in B servono due sole cose: non prendere troppi gol e fare una rete in più degli avversari. E’ banale, ma è la realtà. Quindi o Antenucci, Ebagua e Sgrigna (citati in ordine alfabetico) trovano la giusta mira oppure serve un’altra punta che con Bianchi interagisca al meglio ed insieme siano capaci di segnare almeno trentadue-trentacinque gol; se così non fosse la responsabilità di mandare la palla in rete dovrebbe essere raccolta dagli esterni e dai centrocampisti che dovrebbero contribuire ulteriormente alla fase realizzativa.
Al trentun agosto mancano nove giorni, c’è il tempo per apportare le giuste correzioni e non correre il rischio di avere rimpianti: bisogna che tutti e subito si assumano coscienziosamente le proprie responsabilità.