TIFOSI ITALIA: più neri che azzurri
Occorre dirlo, una volta per tutte: basta ai nostalgici del ventennio fascista negli stadi. Perché è davvero avvilente fare brutta figura all’estero con gente di basso livello che va in giro a cantare viva il duce e faccetta nera. Questo è quanto successo a Sofia, dove un centinaio di tifosi dell’Italia, simpatizzanti dell’estrema destra, hanno cercato la rissa con i tifosi locali e intonato cori poco edificanti, a rievocare un periodo italiano cui non andarne affatto fieri. La politica dovrebbe stare fuori dagli stadi, di qualsiasi colore sia, ma adesso sta dilagando il razzismo e l’estrema destra. Ormai le statistiche parlano chiaro e sono in aumento le tifoserie di estrema destra, esaltate anche dagli ormai tanti, troppi giocatori che non hanno vergogna di dire che dormono con il busto di Mussolini sul comodino o che professano amore per il fascismo. Giovani affascinati da un passato che, per loro fortuna non hanno vissuto, ma che gli viene raccontato distorcendo quella che era la realtà del paese a cavallo fra le due Grandi Guerre.
Abete ha detto che tutti i biglietti erano nominali, dunque non dovrebbe essere difficile individuarli ad uno ad uno, sperando che non ci vada di mezzo gente che invece è andata allo stadio solo per tifare Italia. Confidiamo altresì che Lippi dica qualcosa a proposito, sapendo che lui ha ben altre tendenze politiche, peraltro mai mascherate. Sia chiaro, nessuno vuole uno scontro destra e sinistra ma, visto che ormai nelle squadre di tutto il mondo, come in Italia, giocano molti atleti di colore che spesso vengono offesi in campo e sugli spalti, bisogna prendere provvedimenti. Fare distinzione sul colore della pelle è solo un atto vile da parte di persone estremamente ignoranti.
Tra le tante amichevoli di beneficenza che si organizzano facciamone una anche una sul razzismo, in genere si parla tanto di prendere posizioni dure, ma alla fine non se ne fa nulla, come ha rimarcato Rio Ferdinand dello United, difensore nero che gioca anche della nazionale inglese. Ferdinand ha attaccato la Fifa e Blatter, che fanno tante parole, ma fatti concreti non se ne vedono. Ora attendiamo che Abete faccia fare le ricerche adeguate e che i colpevoli della vergogna italiana a Sofia possano pagare per quanto fatto. Non dimentichiamoci mai che l’apologia di fascismo è penalmente perseguibile, come recita la nostra Costituzione: “L'apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 che all'art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque "fa propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità" di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque "pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche".