Tavecchio come Oswald. Il candidato alla guida della Figc non ne azzecca una

04.08.2014 14:42 di  Marina Beccuti   vedi letture
Tavecchio come Oswald. Il candidato alla guida della Figc non ne azzecca una
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In questo momento è in stato confusionale, non c'è spiegazione alle gaffe che si susseguono nel cervello di Carlo Tavecchio, candidato a diventare presidente della Federazione Gioco Calcio. E c'è ancora chi lo sostiene. "L'assassino di John Kennedy non ha subìto quello che ho subito in questi giorni", è l'ultima perla di Tavecchio in un'intervista a Radio1. Probabilmente la tensione gli sta giocando brutti scherzi e solo questo fa capire quanto poco adatto sia il personaggio a ricoprire un ruolo di rappresentanza del nostro calcio. Il fatto che non si sia ancora arreso rende ancora più ridicola la situazione, soprattutto agli occhi degli stranieri, noi italiani siamo abituati a questi siparietti poco edificanti, all'estero si scandalizzano ancora. I giocatori, per ovvie ragioni di merito e di età, preferiscono Albertini, che però forse non è ancora entrato in pieno nei giochetti del potere italiano, non ha l'assenso coeso delle società e nemmeno delle Leghe. Questo la dice lunga sul fatto che Tavecchio forse è più gestibile e meglio propenso ad assecondare le richieste dei club, soprattutto i più importanti, anche se Agnelli è stato il primo a voltargli le spalle. Tavecchio, se si immedesima in Lee Oswald, deve a questo punto guardarsi alle spalle, qualcuno potrebbe puntargli una pistola, in chiave metaforica, di certo lui non ha la caratura di un JFK. Anzi, non dovrebbe nemmeno nominarlo.