Sensounico, a suon di Toro. Reggio Emilia: Campovolo…e il Toro decolla

20.01.2014 11:48 di Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Dave dei Sensounico
Sensounico, a suon di Toro. Reggio Emilia: Campovolo…e il Toro decolla
© foto di Sensounico

Al quindicesimo anno di carriera, Luciano Ligabue organizzò a Reggio Emilia un concerto mastodontico nell’area dell’aeroporto, chiamando l’evento appunto “Campovolo”.

Il Torino, vista la sua storia, aeroporti ed aerei non li vede di buon’occhio. E nemmeno Reggio Emilia, per avvenimenti storici avversi legati ad un palo inglese che ancora trema e che costò una mancata promozione.

Quindi, come spesso accade, il destino decide che proprio in questa città, che viene ricordata per questo evento musicale, il Toro debba iniziare a prendere il volo: diciamo “planato” verso la salvezza o “acrobatico” verso qualcosa di più!

Sotto un diluvio (guarda che casualità, ci mancava che fosse maggio e il quadro era completo) i granata si presentano al cospetto del grandissimo Sassuolo col suo Top Player  Berardi: chiaramente la mia è una provocazione verso i media che in settimana, dopo la vittoria contro il Milan, non hanno detto soltanto che se non avessero avuto una falsa partenza i neroverdi potevano giocarsi lo scudetto. Il Toro  quasi in formazione tipo, con la sorpresa Masiello ma con Cerci ed Immobile in avanti, difesa coi soliti tre, centrocampo più tecnico con l’inserimento di Brighi al posto di Basha.

Già all’inizio del match si poteva intuire che date le condizioni del campo che non drenava manco una goccia d’acqua, la partita poteva soltanto sbloccarsi con lanci lunghi dalla difesa o grazie a qualche errore. Mi chiedo: ma Squinzi non ha mai pensato di piastrellarlo sto campo?

Vabbè, a parte le battute, il Toro gioca con tranquillità coi suoi soliti fraseggi fino a quando Ciro Immobile rompe gli equilibri approfittando della arcigna difesa “Sassuolitese” (si chiameranno così?) ed involandosi verso Pegolo (che si mangerà cappello e guanti pensando all’ultimo mercato estivo) battendolo con uno scavetto ”Masperiano” per insaccare l’1 a 0.

Subito dopo ci pensa un difensore “sassuoliano” (?) a fare uno scavetto col gomito sulla testa di Farnerud: ammonito… come Immobile per aver leggermente sfiorato la faccia di una altro difensore “sassuolitano” per difendere il pallone. Tolto questo episodio, bisogna dare atto al giudice di gara di aver condotto bene la partita.

In contropiede Cerci entra in area e prova la conclusione a giro: l’ottavo nano Pegolo si allunga e devia, ma Brighi insacca. Secondo gol per il granata che se giocasse sempre contro i “ sassuolinesi” sarebbe capocannoniere indiscusso.

Il secondo tempo vede il Toro agire di rimessa, che si difende in maniera gagliarda con tutti i suoi effettivi e che punge sensibilmente i neroverdi con Ciro Immobile e Cerci (esausto). Bello il gesto di Kamil Glik che ammette il suo tocco di testa regalando  il calcio d’angolo ai ”sassolini” e che successivamente viene ricambiato dall’altro capitano che non restituisce il pallone dopo che i granata lo avevano messo fuori per un giocatore a terra. Vabbè, la classe non è acqua e di acqua oggi ce n’era già abbastanza.

Finisce due a zero, il Toro torna a vincere e continua il suo decollo verso mete e lidi più consoni al suo nome. L’importante è mantenere la rotta giusta (e la nostra storia su questo ci insegna qualcosa).

Buona settimana a tutti….ah, dimenticavo: gli abitanti di Sassuolo si chiamano “Sassolesi”…c’ero andato vicino!

Dave dei Sensounico