Sensounico, a suon di Toro

29.01.2013 15:45 di  Marina Beccuti   vedi letture
Sensounico, a suon di Toro
© foto di Sensounico

Lo stadio pieno (San Siro), cento mila accendini che illuminano gli spalti,  le luci si abbassano: l’atmosfera giusta che si crea per farci eseguire “Ciao” successo del 1987 di Vasco Rossi (visto che è un concerto virtuale perché non immaginarlo alla grande?). Ciao per salutare Gianluca “Sansonite” Sansone, attaccante con la valigia pronta da un mesetto che in settimana si è accasato alla Sampdoria. Gli articoli sull’ex Sassuolo si sono succeduti negli ultimi giorni su tante testate giornalistiche sportive e trasudavano sempre un po’ di dispiacere e un po’ di paura per aver perso un possibile campioncino che tra qualche giorno incontreremo da avversario e, se finalmente col nuovo mister giocherà, farà di tutto per far capire al Toro che ha sbagliato a non puntare su di lui. Dopo gli scongiuri del caso (riponete le mani al loro posto!), passiamo ad un’altra canzone molto d’atmosfera. In realtà ne eseguiremo due perché legate da un intro decisamente simile (una italiana del 1996 e l’altra di un gruppo americano del 1990) che si sposano perfettamente  con l’argomento di cui vogliamo parlare: i brani sono di Ron e degli Extreme.

Le canzoni le dedichiamo al rinnovo di Rolando Bianchi. La prima è “Vorrei incontrarti tra cent’anni”, che è forse è l’intenzione  di Cairo. Nonostante le parole più volte dette dal Presidente che manifestavano il voler discutere il rinnovo di Bianchi, non è riuscito a trovare ancora un giorno per farlo… Stessi accordi, stessa ritmica (chi ha copiato chi? Decidetelo voi!) e passiamo a “More than Words”: molto più delle parole. Perché a questo punto ci vuole molto più delle parole per blindare Rolando: è ora dei fatti! Speriamo si sbrighino un po’ tutti perché per quanto possono esser talentuosi Barreto, Meggiorini e “Jonathas dimensione Ventura” non ci paiono all’altezza del bomber bergamasco per garantire quell’apporto di gol all’attacco granata con continuità o meglio, vista la serata, è sempre meglio avere la scelta di più frecce di tipo diverso al proprio arco.


Nel 1982 Fabio Concato cantava “Domenica bestiale” e per certi versi questa domenica sera è stata davvero così: il Toro va sotto in casa dell’Inter dopo appena 5 minuti poi fa vedere ai  nerazzurri come si gioca a calcio. Il tartassato Meggiorini sfodera una partita perfetta da 9 in pagella facendo godere sugli spalti la Maratona itinerante che, stropicciandosi gli occhi, non crede a ciò che vede sul campo. Tutta la squadra gira alla perfezione, “El Pelado” non fa rimpiangere Ogbonna, Meggiorini non fa rimpiangere Bianchi, Cerci è scatenato sulla fascia e si intende alla perfezione con D’Ambrosio le cui prestazioni ogni volta che porta la fascia da capitano sono perfette. In mezzo Brighi e Gazzi sfoderano qualità e quantità e Barreto si conferma un ottimo acquisto che è riuscito a cambiare in neanche due settimane il fronte offensivo granata fino ad allora un po’ asfittico e inconcludente. Insomma, un mix di “soliti noti” e di “reietti” che hanno fatto vedere di che pasta sono fatti. Una domenica bestiale in cui l’Inter dichiara che il punto è guadagnato e il Toro recrimina per i due persi. Da quanto tempo non si sentivano parole del genere?


Per finire chiudiamo con “Speriamo” di Alex Baroni del 2006. Speriamo che il Toro abbia intrapreso la strada giusta e continui a stupirci ancora e che il nuovo esterno offensivo, il gigante Menga, sia quello visto nei filmati su Youtube, devastantemente veloce e fisicamente potente…e non sia un giocatore del… suo cognome!


Buona settimana a tutti
Dave