Punto fondamentale, inutile scandalizzarci

10.05.2013 09:32 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata
Punto fondamentale, inutile scandalizzarci
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di PhotoViews

Torino-Genoa è stata la partita della paura, poteva essere anche diversa è vero, in molti avrebbero voluto ripagare il Genoa con una moneta ben più pesante, anche perché il Toro, oggi, è superiore alla squadra ligure, ma alla fine ha prevalso la ragione di stato, muovere la classifica ed aspettare buone nuove da Palermo. Non è la prima volta che succede, non sarà neanche l’ultima, e, proprio per questo i fischi mi sono sembrati esagerati. L’obiettivo è, e resta, la salvezza, almeno per questa stagione.


Ha ragione Ventura quando sostiene che bisognerebbe ricordare da dove si è partiti, vale a dire da un Toro fuori dai playoff, senza gioco e senza carattere, con l’aria zeppa di contestazione e pessimismo, e tanta incertezza sul futuro. Ora il Toro è in serie A, che è la sua casa naturale, e quasi certamente ci rimarrà anche la prossima stagione, con buona pace di chi al Toro proprio non vuole bene. Manca poco, anzi pochissimo alla matematica certezza, e per dirla con le parole di Ventura, il Toro non è stato mai realmente invischiato nella lotta per non retrocedere, una buona cosa per una neopromossa, anche se si chiama Torino.


La stagione è stata a mio parere più che confortante, si è riusciti nell’intento di dare un’identità a questa squadra, un gioco che non deve forzatamente adattarsi all’avversario, alcuni giovani si sono messi in mostra, altri hanno maturato esperienza in un campionato che non s’improvvisa. Mai, almeno così mi sembra, la squadra è stata messa sotto, almeno dal punto di vista del gioco, anzi, più volte il campo ha dato ragione ai granata, anche contro squadre blasonate e tecnicamente più solide. A guardare dietro, basta un lustro, troviamo partite contro Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli ed altre ancora, giocate unicamente per non prenderle, con schemi più o meno spartani, la famosa spizzicata di Stellone, per fare un esempio, i dieci giocatori sempre dietro la linea della palla, per farne un altro. Con Ventura questo non è successo, bisogna avere il coraggio di ammetterlo. Abbiamo visto un bel Toro, per tante partite, l’eccezione, che prima invece era una regola, in pratica un brutto Toro, si è verificata, ma proprio come eccezione.


È ovvio che questa squadra ha raccolto meno di quanto abbia seminato, questo però è dovuto a limiti strutturali che sono in essere, e che non si possono nascondere. A guardare la classifica il Toro è quint’ultimo, e per fare quel passo avanti che serve per scalare posizioni in classifica nel prossimo campionato, serve non poco, inutile fare finta di niente, i quattro o cinque innesti preventivati non possono chiaramente bastare, e vanno riviste alcune scelte tattiche. Ancora per 180’ sarà Ventura il protagonista, poi la parola passa al presidente Cairo e Petrachi. Analizzare l’ultimo mese e mezzo dovrebbe essere la principale priorità, cioè, partire dal periodo buio, per fare una buona campagna acquisti. Il gruppo va totalmente rinforzato, quelli che una volta erano chiamati rincalzi, sono oggi nel calcio moderno, attori protagonisti quanto i titolari, capirlo sarebbe il primo passo.


Intanto rimangono due partite da giocare, e la salvezza da conquistare sul campo, magari con le proprie forse, questa volta senza aspettare “regali” da Firenze. Sarebbe il primo passo importante, per un Toro che vuole crescere, con Ventura penso, o anche con qualcun altro, l’importante è non tornare indietro, e conservare una propria identità, quella di un Toro che vuole essere propositivo.