Prestiti e comproprietà tra gioie e dolori
Diritto di riscatto obbligatorio con cifra prefissata o trattabile, obbligo di un’apertura di compartecipazione per la metà del cartellino, prestito oneroso con diritto di riscatto o semplice prestito sono tutti modi per accordarsi fra società al fine di agevolare il passaggio di un giocatore da una squadra ad un’altra. A complicare ulteriormente certe situazioni ci sono poi i patti d’onore suggellati da strette di mano che non obbligano le parti a mantenere quello che è stato stabilito, visto che nulla viene messo nero su bianco in un contratto, ma che impegnano e se non vengono rispettati rovinano i rapporti e bollano, nell’ambiente pallonaro, come inaffidabile chi non mantiene la parola data.
Il Torino deve risolvere prestiti e comproprietà di quindici giocatori, alcuni non rientrano più nei piani granata, altri invece sì. I prestiti sono quelli di: Benussi (Palermo), Coppola (Milan), Darmian (Milan e Palermo), Basha (Atalanta), Guberti (Roma), Iori (Chievo), Oduamadi (Milan), Surraco (Udinese) e Pasquato (Juventus). Le comproprietà di: Glik (Palermo), Antenucci (Catania), Ebagua (Varese, in prestito da gennaio al Catania), Meggiorini (Genoa), Stevanovic (Inter) e Verdi (Milan). Senza scordare che ci sono con Inter e Milan le comproprietà di Benedetti e Comi.
Per quel che riguarda i prestiti: fra Benussi e Coppola solo uno potrebbe rimanere, ma come secondo portiere; Darmian interessa parecchio; Basha abbastanza; Guberti decisamente meno; Iori non è in cima alla lista di quelli che potrebbero rimanere in granata; Oduamadi torna al Milan; Surraco non ha convinto e in più nelle ultime stagioni ha avuto problemi fisici, ma con l’Udinese il Torino dallo scorso anno ha un patto per aprire una comproprietà se avesse raggiunto la serie A; Pasquato torna alla Juventus.
Sul fronte delle comproprietà il Torino vorrebbe trattenere Glik, Meggiorini e Antenucci e in questi giorni Petrachi si è già dato da fare in tal senso con Palermo, Catania e Genoa, imbastendo trattative che non sono ancora né concluse né in dirittura d’arrivo, però avviate positivamente. Per quel che riguarda Ebagua e Stevanovic, il primo non rientra nei pani granata dal punto di vista tecnico-tattico e anche il secondo, per motivi diversi, un po’ a causa della sua discontinuità, ha disputato un buon girone d’andata e un girone di ritorno non negativo, e un po’ per il carattere non ancora maturo per la serie A, quindi per entrambi il Torino vorrebbe monetizzare la cessione della propria metà del cartellino. Infine Verdi, a causa dei problemi fisici (pubalgia) che lo hanno condizionato pesantemente nel campionato appena concluso, sia il Torino sia il Milan vorrebbero mandarlo a disputare un campionato in serie B per permettergli di continuare il percorso formativo viste le sue doti tecniche di buon livello. La situazione di Benedetti dipende più dall’Inter, in quanto ha la titolarità del cartellino, che dal Torino e il club granata quindi vorrebbe cedere la sua metà al Cagliari; mentre per Comi, vista la stagione di alto livello che ha disputato con la Primavera rossonera, è giunto per lui il momento di confrontarsi con il campionato di serie B.