Non si è ancora sazi .... ora anche la vittoria del campionato

Torino e Pescara, già promosse in serie A, nell'ultima giornata di campionato si contenderanno ancora il primo posto, anche se i granata sono nettamente in vantaggio avendo due punti in più in classifica.
23.05.2012 11:34 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Non si è ancora sazi .... ora anche la vittoria del campionato
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Accontentarsi mai! La A diretta è stata conquistata con una giornata d’anticipo. Benissimo, era quello che si doveva fare. Ora però l’appetito del popolo granata non è ancora sazio e serve la chiusura in bellezza: concludere il campionato da primi in classifica. Per farlo il Torino deve battere l’AlbinoLeffe, aritmeticamente già retrocessa in Lega Pro, perché ha due punti in più del Pescara, 82 a 80, ma se gli abruzzesi vinceranno con la Nocerina nell’ultima giornata di campionato allora i granata non potranno far altro che vincere a loro volta a Bergamo per alzare al cielo la coppa Ali della Vittoria.

Rolando Bianchi sicuramente non vorrà essere da meno di Doni, Giacomazzi, Gillet, Pellissier e Del Piero, i capitani di Atalanta, Lecce, Bari, Chievo e Juventus, che lo hanno preceduto nel ricevere la coppa che spetta, dalla stagione 2006-2007, a chi vince il torneo di serie B, così come Ventura vorrà emulare Colantuono, De Canio, Conte, Iachini e Deschamps, certamente tutti i giocatori del Torino hanno intenzione di concludere in bellezza la stagione, per cui, accantonati i festeggiamenti, si concentreranno su questo traguardo finale.

Oltre tutto battere l’AlbinoLeffe e vincere il campionato sarebbe la dimostrazione sul campo che questa squadra ha acquisito la giusta mentalità, quella di lottare fino alla fine, di dare il cento per cento, di non accontentarsi, di voler migliorarsi sempre. Insomma quello che Ventura predica fin dal suo arrivo e che con determinazione ha trasmesso ai giocatori. Ora tocca a loro nell’ultima giornata far vedere a tutti che l’aver raggiunto l’obiettivo stagionale non ha fatto staccare la spina, ma li ha caricati ulteriormente per prendersi anche la consacrazione finale: la differenza fra essere giocatori del Torino e essere da Toro è proprio questa.