Mercato in salita se non si dispone di contropartite tecniche

29.06.2012 11:58 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Mercato in salita se non si dispone di contropartite tecniche
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Allestire una rosa per la serie A è oltremodo difficile per una società che negli ultimi tre campionati ha frequentato la serie B perché il parco giocatori è ovviamente adatto alla cadetteria e non alla massima divisione, quindi per affrontare la nuova stagione è inevitabile che si debba praticamente rifare la squadra. Per comporre una squadra che si salvi senza troppe difficoltà bisogna investire. Investire tanto, abbastanza o poco dipende sia da fattori interni sia da fattori esterni. Una cifra che dia garanzie non esiste. Prima di tutto bisogna stabilire se il parco giocatori che si ha può costituire almeno la base della squadra per la serie A e questo dipende da quanti hanno già militato nella categoria e con quali risultati, poi bisogna tener presente che tipo di gioco intende attuare l’allenatore e di conseguenza quali caratteristiche devono avere i giocatori che gli si metterà a disposizione. Stabilito ciò si sono poste solo le basi per il calciomercato.

Tornando a ragionare sulla cifra che serve per costruire una squadra per la serie A la variabile può essere importante in quanto dipende anche dall’andamento generale del mercato e quest’anno in Italia di contanti ne verranno spesi pochi, quindi le società agiranno soprattutto per eliminare dalle proprie rose quei giocatori che non sono ritenuti indispensabili e che hanno contratti particolarmente onerosi: non dover pagare lauti stipendi è già un risparmio significativo. Alcune società sacrificheranno anche giocatori che sono ritenuti idonei per avere i capitali necessari a prendere altri calciatori che sono indispensabili per completare l’organico: se ne sacrifica uno di altro livello e che ha mercato per ottenerne due o tre che garantiscano comunque qualità. Infine se la rosa non è ancora ritenuta valida si metterà mano al portafoglio cercando di aggiudicarsi il miglior giocatore possibile al prezzo più basso.

Con questo tipo di strategie le società che hanno calciatori di proprietà sono avvantaggiate rispetto a chi ne ha pochi. Il Torino appartiene a quel gruppo di società che annoverano un numero esiguo di giocatori il cui intero cartellino è di proprietà, quindi in sede di contrattazioni parte svantaggiato. Senza entrare nel merito sul giudizio che ha portato i granata in questa condizione, ognuno faccia le proprie valutazioni, è inevitabile che stando così le cose il calciomercato del Torino sia tutto in salita, sia per i giocatori che costituiranno il nucleo dei titolari sia per quelli che saranno presi come riserve, oltre tutto questo secondo gruppo non sarà poco numeroso in quanto il vivaio non fornisce molti elementi che possono essere inseriti in una prima squadra che milita in A. Altro problema che comporta non aver un buon numero giocatori di proprietà è che non si possono offrire contropartite tecniche per abbassare la cifra richiesta dalle società che dispongono di giocatori che interessano al Torino. Ecco che si spiega come mai i vari Gillet, Gazzi e Sansone non siano ancora giocatori granata e le trattative per aggiudicarseli si protraggono con continui rinvii, questo non significa che il Torino non riuscirà a prendere loro o calciatori che sono equivalenti, ma semplicemente che Ventura e i tifosi dovranno attendere ancora un po’ e che forse la volontà, encomiabile, di voler dare al mister l’ottanta per cento della rosa per l’inizio del ritiro si scontrerà con la realtà e ci vorrà forse un po’ più di tempo per conoscere il nuovo Toro.