Mariani: "Bisogna cambiare per riportare il Toro dove gli compete"
"Scrivilo, mi prendo la responsabilità di quello che dico. Pedro Mariani è schifato di fronte a certe cose che succedono a Torino, è una vergogna. Io sono un tipo senza peli sulla lingua, anche se non smetto di dire che al Torino ci tornerei a piedi". E' questa la forte condanna dell'ex attaccante granata verso quanto sta succedendo alla squadra che da adolescente l'ha fatto diventare uomo. Reputa Cairo non all'altezza della situazione: "Non credo sia più il presidente adatto, deve spendere per fare una squadra forte, altrimenti, se proprio vuole rimanere nel mondo del calcio, acquisti società con meno blasone rispetto al Torino, dove forse non ha ancora capito che società ha in mano. Sergio Rossi aveva qualche soldo in più, ma Pianelli no, però è sempre riuscito a mettere in piedi squadre forti e dignitose, inserendo noi giovani in mezzo a gente d'esperienza. Quando mi affacciai io alla serie A c'era Zaccarelli quasi a fine carriera, tutti elementi che danno continuità ad una squadra. E poi c'era il Filadelfia". Ma come fa Cairo ad andarsene se non c'è un acquirente serio alle spalle? "Qui entra in gioco l'amministrazione pubblica. Sanno tutti come vanno certe cose. Alzi il telefono e chiami qualche imprenditore che magari ha affari in corso e gli si chiede di accollarsi la gestione del Torino".
Mariani ha un obiettivo ben particolare da colpire: "Io ce l'ho soprattutto con la politica torinese che non ha mai fatto nulla per l'altra squadra della città. Ma come si fanno a dare dei terreni a cinquanta centesimi al metro quadro alla Juventus?". Sulla squadra è preoccupato: "Con questo organico non si va molto lontano, per cui a gennaio bisogna operare per migliorare la rosa. Non è il modulo di Ventura che non va bene, sono gli interpreti, ci vogliono quelli giusti per farlo funzionare al meglio. E poi non tutti i giocatori, parlo nel corso della storia, che sono arrivati erano adatti al Torino, bisogna esserne all'altezza per giocare in questa squadra". Tra i quali c'è un certo Cerci? "Non mi piace. Ha buone doti tecniche ma non le sa gestire". Lasciamo andare Mariani dai suoi bambini che sentiamo vociare al telefono. Ha due scuole calcio e fa il preparatore di una squadra di pallavolo femminile, dove gioca anche la sua seconda bellissima moglie ungherese, dalla quale ha avuto in primavera la piccola Isabelle. Mariani non ha bisogno di altri, può decidere con la sua testa, rischiando del suo, per essere indipendente e lavorare ancora in quel calcio che sente ancora suo.