Ma Alessio Cerci?

Un silenzio che fa paura
21.08.2013 10:30 di  Matteo Maero  Twitter:    vedi letture
Ma Alessio Cerci?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'anno scorso di questi tempi il mercato granata era in subbuglio: l'affare Cerci era in via di definizione e tutti erano in attesa di vedere in azione il "Figliol Prodigo" di Giampiero Ventura. Il 23 agosto arrivò l'ufficialità e il giorno dopo il valmontonese fu presentato alla Sisport, tra l'entusiasmo dei tifosi. Dopo un inizio stentato, ingranò la quinta e fece ricordare a molti di noi un certo Gianluigi Lentini: sgroppate generose sulla fascia, tanto movimento e gol. Così, Cerci è diventato ben presto il protagonista della stagione granata, tanto da guadagnarsi la considerazione di Cesare Prandelli e la convocazione in nazionale. Il battage mediatico e le ottime prestazioni hanno ben presto messo l'ala al centro del calciomercato. I presupposti per un doloroso addio ci sono tutti: una comproprietà traballante, l'interesse di Napoli, Milan, Juve, Napoli, Siviglia, l'ambizione del calciatore e chi ne ha più ne metta. Tuttavia, Torino e Fiorentina si accordano pochi secondi prima delle buste: Alessio Cerci è tutto granata, per la gioia giustificata di tifosi e addetti ai lavori.

E poi buio. Di Cerci non se n'è quasi più parlato, nè lui ha parlato o fatto parlare di sè. Sarà per colpa delle vacanze post-Confederations o di chissà quale altro fattore, ma sul numero 11 granata è calato un silenzio "strano". Ha detto poco o nulla sul nuovo schema, quel 5-3-2 che così poco gli si addice. Ha detto poco o nulla sul riscatto da parte del Torino. Ha detto poco o meglio nulla sulla stagione 13/14 del Toro, come invece ci si aspetterebbe da un potenziale protagonista.

Insomma, il silenzio di Alessio Cerci non va e non deve essere sottovalutato. Non va per questo temuto, sebbene bisogna esserne consapevoli, per non avere brutte sorprese che farebbero sobbalzare dalla rabbia qualsiasi tifoso.