Lettera a Cairo dalla dirigenza del TC San Paolo Imi
Stimatissimo Presidente,
ci rivolgiamo a Lei con questa breve missiva, unendoci a chi già ha aderito e a chi aderirà in un prossimo futuro all' iniziativa dell' Avv. Massimiliano Romiti, presidente dei Giuristi Granata – Torino Club Marco Filippi, per significarLe il desiderio del Club, che ci onoriamo di rappresentare in nome di circa novecento Soci, di promuovere e partecipare all' idea di ricondurre i rapporti tra i tifosi e tra i tifosi e il Torino FC a quei valori che da sempre hanno contraddistinto, contraddistinguono e dovranno continuare a contraddistinguere la nostra tifoseria, nonostante tutto.
Tutti noi abbiamo apprezzato vivamente quanto da Lei fatto in quella tremenda e calda, sotto tutti i punti di vista, estate dell’anno 2005, che purtroppo nelle menti di alcuni viene oggi “riletta” in termini riduttivi rispetto alla reale portata degli eventi e, soprattutto, del rischio di scomparsa definitiva ed irrimediabile dal panorama calcistico nazionale, e di questo Le porteremo sempre gratitudine aldilà di quello che il futuro ci potrà riservare.
Abbiamo sofferto e gioito con Lei nell'anno della pronta risalita in serie A, abbiamo sofferto i due anni successivi fino alle ultime giornate di campionato per rimanere nella serie che ci compete, abbiamo accettato, al termine della terza stagione, con tristezza nel cuore ma con passione inalterata la discesa in quella categoria che deve esserci estranea, ma che troppo frequentemente ci vede presenti.
Lo scorso anno siamo stati la vittima sacrificale in nome del centenario della squadra della città che si fregia del titolo di “Leonessa d’Italia” ma anche ora, nonostante tutto, siamo comunque lì a soffrire con i ragazzi che, ne siamo certi, stanno dando e sempre più daranno tutto quanto posseggono, per onorare la leggendaria maglia che indossano.
Lei capirà quindi quale possa essere lo stato d'animo di un vero tifoso granata nel vedere da un lato la Società con tutti i suoi pregi, ma anche con tutti i suoi difetti ed i suoi errori, e dall'altro una tifoseria sempre più confusa, sconcertata, arrabbiata ed in definitiva, quello che è più grave, divisa, nettamente spaccata.
Quello che spaventa, avvilisce e sconcerta il vero sostenitore non è solamente il risultato sportivo cui si può porre sempre rimedio, ma la ben più grave perdita di identità che ci minaccia. Gli errori del passato sono sostanzialmente noti e condivisi da tutta la tifoseria (e, ne siamo certi, in buona parte anche da Lei visti i vari aggiustamenti in corso d’opera), mentre ciò su cui si è generata la pericolosissima frattura è come porre rimedio alla situazione venutasi a creare, il muro contro muro, il “vattene” a prescindere, il dialogo sia quello impedito sia quello rifiutato.
Questa lettera andrà ad aggiungersi alle molte altre che sicuramente Le saranno indirizzate ed a cui Lei non potrà non dedicare le giuste riflessioni. Costituiranno la manifestazione dei sentimenti più forti e profondi che animano tutti noi quando parliamo del Toro, l'espressione della volontà di riallacciare un rapporto che al momento vive una fase di marcata criticità nonché la disponibilità ed il desiderio della riapertura di un dialogo che abbia come fine ultimo il bene dei colori Granata.
Se siamo qui a scrivere queste righe è perchè vogliamo il bene del Toro così come, senza dubbi, sia anche Lei a volerlo, in quanto il Toro è una parte della nostra vita così importante che solo chi appartiene al nostro mondo è in grado di capire, perchè per noi è maggiormente basilare una sedia alzata giustamente piuttosto che una coppa alzata ingiustamente, perchè senza il Toro la nostra vita non potrebbe essere la stessa.
Ed allora, signor Presidente, cos'è che determina questa situazione di contrapposizione feroce? Siamo noi che sbagliamo? Siamo troppi per pensare di sbagliare tutti quanti. E' Lei che sbaglia? Ha dimostrato in passato ed in circostanze diverse di sapere il fatto suo. Ci sono “elementi esterni” che operano contro di noi?
Francamente non sappiamo dare una risposta univoca e definitiva a tutti i quesiti che questa iniziativa può sollevare, possiamo solo fare il nostro mestiere, quello che ci riesce meglio, cioè di veri tifosi, innamorati dei propri colori fino all'estremo, e possiamo ancora dirLe: Presidente siamo qui, se vogliamo entrambi raggiungere il medesimo obbiettivo siamo qui, se pensa che il domani debba essere meglio dell'oggi siamo qui, se pensa che siano stati commessi degli sbagli (non importa quali e da chi) siamo qui, se crede come tutti i tifosi autentici che solo restando uniti si possa contrastare chi ci vorrebbe vedere scomparire, siamo sempre qui.
Noi ci siamo e ci saremo, ma non possiamo prescindere dal chiederLe, per il futuro, una riflessione su tutto quanto Lei ha fatto in questi cinque anni, cose buone ed altre meno. Da qui ripartiamo, insieme, senza pregiudizi e senza rancori.
Scriviamo insieme le pagine future di una storia che sia degna del nostro indimenticabile passato, lo vogliono, lassù, anche gli “Invincibili”, sappia dimostrarci che non ci eravamo sbagliati nel 2005 e che ci stiamo sbagliando ora, ma non si sottragga al suo dovere morale di Presidente della Squadra più gloriosa che esista.
Con immutata stima.
Giovanni Pinosa Presidente Torino Club Circolo Ricreativo Sanpaolo Imi
Alessandro Cannavin Vice Presidente Torino Club Circolo Ricreativo Sanpaolo Imi